L'ANALISI
05 Novembre 2023 - 15:12
SONCINO - Luca Bray, artista soncinese di fama internazionale, è stato scelto da Aism, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, come testimonial nazionale. La storia della sua vita, le mille sfide, la malattia, la cura e il coraggio senza limiti raccontati in una lunga intervista pubblicata sul sito ufficiale della Onlus, dal titolo: «Luca Bray, niente mi fermerà». L’obiettivo? Infondere saperanza a chi, come Luca, lotta ogni giorno contro quel nemico insidioso e crudele.
Nato a Orzinuovi, cresciuto a Soncino e protagonista della scena artistica mondiale da Città del Messico a Shangai passando per l’Australia e per New York, Luca Bray è forse, dopo Manzoni, il creativo del borgo più noto, geniale e celebrato dell’età contemporanea. E la sua opera di maggiore impatto, tra le tante dipinte o costruite, è stavolta un racconto. Quello della malattia, appunto.
Per Aism, infatti, ha deciso di aprirsi, ricordando anche quel maledetto momento. Quello della diagnosi: «Cosa ho pensato? Ok, ho la Sclerosi multipla. Ma non ci sarà mai niente di ciò che desidero che io non possa riuscire a fare – scrive Bray –. E anche adesso è così. Faccio tutto quello che voglio, come posso. Così rimango libero. Niente può limitarmi. Il giorno in cui l’ho saputo, infatti, sono andato a comprarmi una casa a Cancun, dove ci sono sempre 40 gradi!».
La confessione toccante e il messaggio di speranza campeggiano sul sito ufficiale dell’associazione: «Non dirò mai ‘meno male che ho avuto la Sclerosi Multipla’. Ne avrei fatto a meno, potendo scegliere. Ma – rivela – non mi ha tolto la mia vita. Ora vado più piano di prima. Ma, rallentando, posso vedere di più, ascoltare meglio gli altri. Ho tempo per accorgermi di ciò che mi circonda».
La forza e la caparbietà, già proprie, impreziosite e potenziate dall’affetto: «Non sono mai stato solo, in nessun posto. Ho una storia d’amore molto bella, da 28 anni, con un artista che ho conosciuto a Città del Messico, Alec Von Bargen. Capisce quando faccio fatica, arriva sempre prima che diventi estrema e me ne toglie la metà».
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