L'ANALISI
CREMONA: LA FOTOGALLERY
05 Giugno 2023 - 13:48
CREMONA - Oggi 5 giugno 2023, alle 10:30, in occasione del 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza delle Autorità cittadine, il Comandante Provinciale, Colonnello Giuliano Gerbo, ha celebrato la festa dell’Arma sottolineandone lo stretto rapporto con la cittadinanza in linea con le sue radici e con la sua identità storicamente ancorata allo status militare.
La data del 5 giugno è una data simbolica poiché in realtà il Corpo dei Carabinieri Reali è stato fondato a Torino il 13 luglio 1814, ma il 5 giugno è la data di concessione della 1ª medaglia d’oro al valor militare alla bandiera di guerra dell’Arma per la partecipazione dei Carabinieri alla prima guerra mondiale.
Il comando provinciale ha il suo punto di forza nella diffusione capillare sul territorio dove è presente con 3 Compagnie, 27 Comandi di Stazione, assicurando nella città come nei centri minori, tutte le funzioni per garantire l’ordinata convivenza civile con l’essenziale contributo dei reparti operanti nei vari comparti di specialità (Nucleo Antisofisticazione e Sanità, Nucleo Ispettorato del Lavoro, i Carabinieri Forestali dall’attività di prevenzione alle investigazioni per il contrasto delle manifestazioni delittuose, fino ai servizi di mantenimento dell’ordine pubblico. Nell’ultimo anno, i Carabinieri di Cremona, nell’attività di controllo del territorio hanno effettuato oltre 25.000 servizi perlustrativi 268 servizi di ordine pubblico,
Significative sono state le 23.731 risposte alle chiamate pervenute alle Centrali Operative del Comando Provinciale tramite il 112 Numero Unico di Emergenza, cui sono seguiti 12.662 interventi per soccorso, per reati e per privati dissidi. Nello stesso periodo, apprezzabile è risultato l’impegno profuso nel contrasto delle manifestazioni criminali, inerenti anche allo spaccio di sostanze stupefacenti, ove particolarmente incisiva è stata l’azione condotta nell’intera provincia nel versante della lotta al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti con 29 arresti e 43 denunce eseguite e il sequestro di oltre 13 kg di sostanze stupefacenti.
Con riferimento all’anno trascorso, le Stazioni e tutte le componenti investigative e radiomobili del Comando Provinciale di Cremona hanno denunciato in stato di libertà 1699 persone, traendone in arresto 117, procedendo per oltre l’85% dei reati avvenuti in provincia. Fra questi emerge in particolare una diminuzione delle truffe di circa il 6%, per contro invece la necessità di contrastare maggiormente il fenomeno predatorio, in particolare in abitazione aumentato dell’11%.
Significativo, infine, l’impegno del Comando Provinciale di Cremona nel contrastare il triste fenomeno della violenza di genere, in special modo quella sulle donne, d’intesa con il pool di magistrati della locale Procura etnea. A livello provinciale i risultati ottenuti dai Carabinieri nello specifico settore hanno portato a 55 arresti in flagranza e misure cautelari complessive eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Particolare rilievo, oltre alle Stazioni Carabinieri dislocate in ogni piccola comunità della provincia, hanno assunto le due stanze dedicate alle vittime della violenza di genere, da tempo ormai attive a Crema e Cremona.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate le ricompense concesse ai militari che si sono particolarmente distinti nell’adempimento del dovere. In particolare sono state consegnate lettere di apprezzamento a 2 marescialli effettivi al Nucleo Investigativo per aver sgominato un sodalizio criminale dedito alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla commissione di violente aggressioni a scopo di rapina, che si concludeva con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 indagati, la denuncia in stato di libertà di altre 27 persone, la segnalazione all’autorità amministrativa di 64 assuntori, il sequestro di numerose dosi di stupefacenti e della somma di 8.000 euro in contanti ritenuta provento dell’attività illecita”
A 5 militari del nucleo radiomobile di Cremona per aver operato con elevato senso del dovere distinguendosi nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in città, traendo in arresto in flagranza 8 persone, denunciandone altrettante e segnalando, come assuntori, ulteriori 15 persone, nonché il sequestro di circa 750 grammi di sostanze stupefacenti e della somma complessiva di euro 3˙500.
A 2 sottufficiali del Nucleo Operativo della Compagnia di Crema per aver condotto una complessa attività d’indagine nei confronti di sodalizio dedito alla commissione di furti in danno di aziende del settore cosmetico. l’operazione si concludeva con l’arresto in flagranza dei cinque malviventi componenti il gruppo criminale nonché con il recupero di refurtiva per un valore di mercato di 1.500.000,00 euro.
A due carabinieri della Stazione di Montodine per essere intervenuti a Crema in una abitazione su richiesta dei genitori di un giovane che, in stato di forte agitazione, li minacciava con un coltello. dopo inutili tentativi di negoziazione i militari venivano aggrediti e ripetutamente feriti a coltellate negli arti ed al capo, nel tentativo di immobilizzare e disarmare l’individuo. grazie a loro equilibrio e alla loro professionalità riuscivano a rendere inoffensivo senza ulteriori conseguenze l’aggressore tratto in arresto per tentato omicidio. In questo caso i sindaci di Crema e Montodine hanno voluto presentare personale
A tre sottufficiali del Nucleo Operativo di Casalmaggiore perché, dimostrando abilità investigative ed elevate competenze professionali, conducevano tempestiva ed efficace indagine che permetteva di identificare e trarre in arresto un malvivente autore di violenza sessuale perpetrata nei confronti di una donna in un parco cittadino riscuotendo il vivo plauso della autorità locali e della cittadinanza.
Durante la manifestazione un momento è stato dedicato all’intonazione del canto degli Italiani da una rappresentanza del coro di voci bianche della Scuola Media Vida. Nella circostanza ha debuttato in pubblico il Violino Santa Lucia donato dall’Academia Cremonensis nell’ottobre del 2022 per commemorare il traguardo dei 90 anni della Caserma Santa Lucia, baluardo di sicurezza per la cittadinanza dal 1932.
Il Coro del “Progetto Mousiké” nasce all’interno dei laboratori tematici, patrocinati dal Comune di Cremona, che promuovono la formazione corale nelle scuole primarie della città. Il lavoro di studio e di preparazione svolto direttamente nelle classi, si conclude ogni anno con un imponente concerto in cui centinaia di bambini si esibiscono insieme all'Orchestra Giovanile di Cremona Mousiké nei luoghi artistici più importanti della città.
Per dare continuità a questa iniziativa, volta a rendere la musica accessibile a tutti, il progetto Mousikè offre l’opportunità ai bambini e ai ragazzi dalla classe terza della scuola primaria fino all'ultimo anno di scuola superiore, di poter far parte di un coro di voci bianche “stabile". L’attività dell’orchestra si articola da settembre a giugno in un incontro settimanale.
Il progetto Mousikè nasce nel 2006 dall’esperienza della scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale Vida di Cremona con lo scopo di ampliare la propria offerta formativa ed arricchire il percorso dei propri studenti. L’avvio del laboratorio orchestrale ha permesso alla scuola negli anni di offrire un completamento ed un approfondimento degli studi musicali ma anche un percorso di continuità e di futuro al termine dei corsi stessi.
Grazie al supporto e al finanziamento da parte del Comune di Cremona, della Fondazione Stauffer e del contributo delle famiglie, ha potuto dunque garantire la possibilità, a molti ragazzi della città, di poter vivere un’esperienza orchestrale. Anche i laboratori tematici, compresi nel più ampio progetto e rivolti alle classi quarte delle scuole primarie della città, hanno sempre costituito un prezioso bacino d’utenza da cui attingere per alimentare i corsi ad indirizzo musicale stessi della scuola, un tempo scarsamente conosciuti e richiesti dalle Famiglie. I laboratori hanno offerto la possibilità di sensibilizzare i bambini e le loro famiglie verso una formazione musicale, alimentando e potenziando il percorso verticale di tutto l’istituto comprensivo.
Il progetto Mousikè, diretto dal maestro Luigi Bencivenga è un percorso interistituzionale che, attraverso percorsi laboratoriali tematici mirati, coinvolge i bambini delle classi quarte delle scuole primarie della città e con il laboratorio orchestrale vuole offrire a tutti i bambini e ragazzi della fascia 8-18 anni la possibilità di suonare insieme in un’orchestra. Costituisce un percorso musicale articolato e complesso, sostenuto dall’Assessorato alle politiche educative del Comune di Cremona, con l’apporto della Fondazione Stauffer e della Scuola secondaria di I grado Vida.
- Giungere alla costruzione di un sistema integrato di interventi in campo musicale, rivolti a varie fasce di popolazione scolastica nel comune di Cremona e nell’area del distretto cremonese.
- Promuovere la pratica musicale (in particolare la musica d’assieme e il canto corale) come momento educativo, in grado di favorire il benessere degli studenti e di prevenire le situazioni di disagio e dispersione.
- Favorire la continuità per lo studio dello strumento.
Le attività di laboratorio rappresentano, per ciascuna delle scuole coinvolte, un ampliamento dell’offerta formativa curricolare e costituiscono un importante momento per la diffusione della cultura musicale e per sviluppare e valorizzare le potenzialità presenti nei bambini. Sono finalizzati ad attività di ascolto guidato, costituzione di cori e avvio alla conoscenza dello strumento musicale attività che possono trovare continuità nella didattica quotidiana e possono esser proseguite dai docenti delle scuole stesse. I laboratori confluiscono in rappresentazioni finali con il coinvolgimento dell'orchestra giovanile di Cremona Mousikè. La proposta si articola su 4 laboratori condotti da esperti.
- Avvicinare i bambini all’ascolto e alla comprensione della musica, attraverso l'uso della voce nell'ambito di una attività corale che affronti anche repertori a loro poco conosciuti, come le arie e i duetti tratti dalla letteratura musicale operistica.
- Creare corrispondenze tra il linguaggio musicale e il linguaggio scritto.
- Potenziare le capacita di attenzione e concentrazione durante l'esecuzione musicale.
- Incentivare la partecipazione agli eventi musicali.
- Avviare gli alunni allo studio di uno strumento.
«Autorità, gentili ospiti, cittadini, buongiorno e benvenuti al 209° compleanno dell’Arma dei Carabinieri. La festeggiata è definita un’istituzione benemerita – cioè che ha acquisito molti meriti a vantaggio della comunità. La definizione risalirebbe agli albori dell’Unità nazionale, quando, nel giugno 1864, in una lettera inviata dalla Commissione Affari interni della Camera al Governo si auspicava che questa Arma scelta dell’Esercito "procedesse" di bene in meglio in ragione appunto del pregio in cui essa è tenuta e [dei] segnalati servigi che la rendono dovunque veramente benemerita del Paese.
Era la precoce presa di coscienza di un impegno leale, apprezzato e destinato a proseguire nell’interesse del Paese in una Italia in quegli anni comunità ancora in fase di definizione. In formule straordinariamente attuali venivano riconosciuti lo status e le potenzialità di un corpo militare d’eccellenza, che avrebbe accompagnato con dedizione il nostro Paese nei momenti luminosi e bui della sua storia.
Quello status peculiare era di fatto, una sintesi del servizio offerto oggi dai Carabinieri al Paese con competenza, coraggio e umiltà assicurato da persone disciplinate e capillari, articolato in specialità che rispondono con lungimiranza, aderenza e tempestività alle esigenze e alle emergenze come stanno dimostrando i valorosi colleghi che da giorni lavorano senza sosta con le altre forze militari e dell’ordine a fianco della popolazione in una Romagna devastata, ma non piegata.
È, quello dell’impegno attuale in Romagna, l’esempio di una concretezza segnata dalle migliaia di presidi che punteggiano la Penisola, così come, d’altro canto, testimonia la proiezione esterna nel servizio ormai pluridecennale di peace-keeping in terre lontane, ove ugualmente valori e stile si manifestano in forme efficaci e insostituibili.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate le lettere di apprezzamento ai militari che si sono particolarmente distinti nell’adempimento del dovere. Sono stati premiati il maresciallo capo Fulvio Colasante e all’appuntato scelto Andrea Diego Nava del Nucleo Investigativo: hanno sgominato una organizzazione criminale dedita alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla commissione di violente aggressioni a scopo di rapina. L’indagine si è conclusa con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 indagati, la denuncia di altre 27 persone, la segnalazione all’autorità amministrativa di 64 assuntori, il sequestro di numerose dosi di stupefacenti e di 8 mila euro provento dell’attività illecita.
Sono stati premiati il vice brigadiere Francesco Ricciardi, l’appuntato scelto Fabio Rossi, il vice brigadiere Stefano Orlando e il vice brigadiere Gabriele Saporita del Nucleo radiomobile di Cremona. Nel contrasto allo spaccio di droga in città, i carabinieri hanno arresto in flagranza 8 persone; altre 8 sono state denunciate; 15 segnalati come assuntori. Sotto sequestro circa 750 grammi di sostanze stupefacenti e 3.500 euro.
È stato premiato il vice brigadiere Giuseppe Sacco del Nucleo Operativo della Compagnia di Crema: ha condotto una complessa attività d’indagine nei confronti della banda dei cosmetici, nel Cremasco.L ’operazione ha portato all’arresto in flagranza di cinque romeni che il 29 gennaio di quest’anno alla Mia Cosmetics Factory rubarono ben 55 mila pezzi tra fondotinta, mascara, trousse di make up per un valore di un milione e mezzo di euro, refurtiva recuperata. I malviventi hanno patteggiato davanti al Gup.
Sono stati premiati i carabinieri Emanuele Fina e Salvatore Lanza della Stazione di Montodine. sono intervenuti a Crema in una abitazione su richiesta dei genitori di un giovane che, in stato di forte agitazione, li minacciava con un coltello. Dopo inutili tentativi di negoziazione, i carabinieri sono stati aggrediti e ripetutamente feriti a coltellate nel tentativo di immobilizzare e disarmare l’individuo. «Grazie a loro equilibrio e alla loro professionalità», i militari hanno reso inoffensivo, senza ulteriori conseguenze, l’aggressore arrestato per tentato omicidio. I sindaci di Crema, Fabio Bergamaschi, e di Montodine, Alessandro Pandini, hanno consegnato a Fina e Lanza un riconoscimento speciale voluto dalle loro comunità «a simboleggiare l’attenzione delle comunità per i carabinieri».
Sono stati premiati il luogotenente Rosario Nasca, il maresciallo capo Dario Sirica e il vice brigadiere Denis Bidini del Nucleo Operativo di Casalmaggiore per aver tempestivamente ed efficacemente concluso l’indagine con l’arresto di un 23enne che nel parco tentò di stuprare un’attrice di passaggio nella zona. La vittima, sanguinante e sotto shock, raggiunse un circolo sportivo per chiedere aiuto. L’arresto ha riscosso «vivo plauso delle autorità locali e della cittadinanza».
Può forse essere utile un rapido excursus storico che ci conduce a una vicenda non troppo conosciuta risalente a circa un secolo fa, quando un maggiore astigiano dei Carabinieri Reali, Cosma Manera, condusse a termine con successo una lunga e quasi romanzesca missione che permise di riportare in Italia i soldati già austro-ungarici, ma originari delle terre “redente” del Trentino e della Venezia Giulia. Oltre 10.000 “nuovi italiani” furono recuperati nel gelo della Siberia, inquadrati in un nuovo corpo dell’Esercito Italiano, condotti fino a Vladivostok e poi in parte trasferiti in Cina, così da poter giungere finalmente in Italia. Un esempio ante-litteram di solidarietà internazionale e di raffinate competenze militari e diplomatiche in grado di salvare dall’oblio le vite di migliaia di uomini, a prescindere – come si è visto – dall’originaria appartenenza.
Se questa vicenda segna l’incontro tra la “grande storia” e tante storie individuali, sommerse – e poi riscattate – dalla tragedia della guerra occorrerebbe una ricchissima rassegna stampa quotidiana per dare conto del meritorio e diuturno impegno nei numerosi e risolutivi interventi dei Carabinieri nell’Italia delle migliaia di campanili a sostegno di situazioni di bisogno, di disagi e urgenze di varia natura, che interessano cittadini di ogni provenienza, condizione, età, in una società sempre di più alla ricerca di punti di riferimento in grado di rispondere alle non poche crisi e incertezze del momento applicando il principio in base a cui conta molto di più l’essere dell’apparire. Ne sono esempio gli anziani soccorsi nella loro solitudine grazie alla sensibilità di Carabinieri di sperdute stazioni; le persone salvate da gesti estremi dall’avvedutezza di militari dell’Arma, (che agiscono spesso al di fuori dei doveri di servizio) le scuole di legalità a beneficio degli studenti di istituti di ogni ordine e grado, gli interventi a difesa del patrimonio artistico e culturale fino alla capacità di ascolto nelle situazioni di dolore vissute da coloro che soffrono per vessazioni ed umiliazioni in ambiti privati e di difficile permeabilità.
Sono questi contesti a dare la cifra del servizio e della dedizione quotidiana dove sarebbe sbagliato credere esistano operazioni di rango superiore e altre in chiave minore, perché tutte rispondono a un mandato preciso e a tutte danno risposta la competenza, il coraggio e l’umiltà. Queste ultime doti mi permettono di ricordare come quest’anno ricorra l’80° anniversario della guerra di liberazione, già celebrato poco più di un mese fa proprio in questa piazza. Ebbene anche in quei momenti di disorientamento generale dopo l’armistizio i Carabinieri si distinsero ovunque: da Cefalonia, primo teatro di resistenza militare italiana contro i tedeschi dove guadagnarono 20 medaglie al valore, al suolo patrio dove la guerra di resistenza costò 2735 carabinieri uccisi, 6521 feriti e circa 5.000 deportati nei lager tedeschi ove i nostri colleghi subirono vessazioni ancora più gravi rispetto ad altri prigionieri proprio per la loro fedeltà al Paese.
Durante la resistenza l’esempio più noto è senz’altro la vicenda del comandante della stazione di Torrimpietra, vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, trucidato da militari tedeschi per salvare 22 abitanti della per una rappresaglia causata dalla morte (in realtà accidentale) di due soldati germanici. Ma uguale è le storia di Fiesole dove tre carabinieri, tutti 20enni, finirono fucilati in cambio della vita di ostaggi civili, così come alle Fosse Ardeatine dove 12 carabinieri sospettati di partigianeria furono assassinati fra gli altri 335 italiani. Erano collegati al "Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri", impegnato con i partigiani nell’Italia occupata dove l’Arma dei Carabinieri era stata sciolta, poiché ritenuta infedele dal Comando Germanico.
Questo atteggiamento nella guerra di liberazione testimonia la coerenza e la responsabilità nel servizio in un momento buio della storia italiana, e segna la condivisione di un difficile percorso di rinascita della Nazione da parte dell’Arma che, in forme anticipatrici, ha operato nel cuore di un’Italia devastata insieme alle migliori forze in grado di farla risorgere. È stata una interazione proficua e strutturale con le Forze di Polizia e con le Forze Armate che, valorizzando i contributi delle rispettive peculiarità e attribuzioni, indica una chiara concordanza di obiettivi a beneficio della comunità come testimonia la presenza non solo formale, ma affettuosa del Questore di Cremona, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, del Comandante del X Reggimento del Genio Guastatori Col di Lana e di alcuni sindaci, fondamentali sensori di un territorio che si raccoglie attorno ad una autorità prefettizia di riconosciute capacità nell’unire e allenare questa squadra che a Cremona è davvero un esempio virtuoso di vincente sinergia.
Lo stesso vale per i magistrati cremonesi, riservato, ma costante riferimento per le nostre quotidiane attività fatte conoscere ai cittadini in modo costruttivo e positivo da strumenti mediatici diffusivi, corretti e sempre attenti al territorio. Proprio sul territorio si è profuso un contrasto alle manifestazioni criminali, occupandoci dell’85 % dei reati avvenuti e denunciando in stato di libertà 1699 persone e arrestandone 117. Particolare attenzione è stata dedicata al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, con 29 arresti, 43 denunce ed il sequestro di oltre 13 kg di sostanze nonché, d’intesa con il pool di magistrati della locale Procura, ai reati di violenza di genere con 55 provvedimenti assunti nei confronti di aggressori ed alle truffe, che hanno fatto registrare una diminuzione del 6%. Propulsione sarà data invece nel contrasto ai reati predatori che, con il superamento della fase pandemica, hanno visto un aumento dell’11% per i furti, in particolare in abitazione.
Le cogenti emergenze ambientali invece si sono giovate del lavoro dei carabinieri forestali, militari preparati a riconoscere, gestire e, nel caso, reprimere, tutte quelle forme di illeciti e reati a danno delle matrici ambientali e i delicati endemismi a queste annesse; come gli illeciti tagli alle residuali ed ecologicamente importantissime aree boschive nella provincia Cremonese, oppure l’aggressione al patrimonio idrico dove si è attivi nel contrastare inquinamenti ed abusive captazioni.
Il puntuale controllo del territorio, soprattutto nelle aree rurali, è primo baluardo anche al contrasto del diffondersi di zoonosi, prima fra tutte la Peste Suina Africana con le potenziali conseguenti infauste ricadute sulle filiere agroalimentari trainanti l’economia della provincia. A tutela di questa “biodiversità economica” i Carabinieri del NAS hanno eseguito nella provincia di Cremona 420 controlli nel settore agroalimentare denunciando 18 persone e segnalandone 121 alle autorità sanitarie elevando altresì 217 sanzioni, fra penali ed amministrative, mentre nel settore giuslavoristico il Nucleo Ispettorato Lavoro di Cremona ha effettuato 56 ispezioni e deferito all’autorità giudiziaria 64 persone elevando altresì sanzioni per oltre 300.000 euro e recuperando somme non versate all’erario per oltre 200.000 euro.
Concludo ricordando come il dialogo aperto tra il passato ed il presente con le sue urgenze e le sue domande costituisca per l’Arma un cammino ininterrotto che ci aiuta a comprendere come sul coraggio delle scelte di ieri si sia saldamente edificato il nostro oggi e si vada costruendo il bene delle future generazioni. Su queste ultime anche quest’anno l’Arma ha fatto un prezioso investimento grazie a dirigenze scolastiche e corpi docenti illuminati, fattivi e proattivi da cui tanto abbiamo imparato nei costanti e proficui scambi di esperienze. L’ultimo saluto alle associazioni d’Arma, in particolare ai rappresentanti dei carabinieri in congedo, ai colleghi della rappresentanza militare e, infine, a tutti i miei carabinieri, leali e attenti interpreti delle esigenze della popolazione, prezioso e fondamentale ausilio che ha fatto meritare a Cremona un altro importante anno di sicurezza e pace sociale.
Buona Festa a tutti».
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