L'ANALISI
25 Giugno 2021 - 15:23
CREMONA - Ci sono 502 scalini da fare per salire sul Torrazzo e vedere lo splendido spettacolo della città dall’alto. Farli in coppia con un ‘ragazzo fragile’, un ragazzo autistico, può essere un ottimo sistema per avvicinarsi e conoscere meglio questa realtà sostenendo le ‘famiglie autistiche’ come le definisce il presidente di Accendi il Buio, Simone Pegorini.
«È un termine che ho coniato io, perché alla fine è questo che sono le famiglie come la mia. C’è un componente, nel mio caso mio figlio Giulio, autistico, ma tutti noi siamo coinvolti nella sua fragilità e ci facciamo i conti ogni giorno. Molti non conoscono da vicino la vita con persone autistiche. Conoscono il termine e anche il suo significato quasi certamente, ma non hanno mai avuto un’esperienza diretta. Ed ecco allora lo scopo dietro all’idea avuta da Inclusi-ON, associazione attiva nella realizzazione di momenti educativi-inclusivi. In collaborazione con il Museo Verticale del Torrazzo di Cremona ha creato questo evento: We climb together, a favore della nostra associazione ‘Accendi il buio’ e di ‘Fratelli Tutti Cooperativa sociale’. Il 24 giugno era la data del primo giovedì d’estate. Una serata splendida e con tanti cremonesi che finalmente potevano tornarsi a godere un po’ di normalità per le vie del centro cittadino. Negozi aperti, ma anche la possibilità di venire a conoscere le nostre due associazioni. Dalle 18 infatti, in piazza del Comune eravamo presenti con uno stand a cui chiedere informazioni sulle nostre attività. Noi ci occupiamo di assistere le famiglie autistiche, di dar loro supporto. Fratelli tutti è nata da poco, si occupa di progetti inclusivi e ha bisogno di farsi conoscere bene. ‘We climb together’, è stato questo. L’occasione di tenere alta l’attenzione su realtà come le nostre e conoscere i nostri ragazzi, scegliendo di salire in coppia con uno di loro fino in cima al Torrazzo, sconfiggendo anche la diffidenza reciproca che ci può essere. I ragazzi autistici adorano vedere le cose dall’alto. Salire sul Torrazzo quindi piace molto a mio figlio per esempio, che da lassù ha il controllo della situazione. Ma salire con degli sconosciuti può essere complesso perché spesso autismo è anche apparentemente scarsa amorevolezza negli approcci: 502 scalini sono stati un’occasione vera di avvicinamento».
FOTOGALLERY: FOTOLIVE/FILIPPO VENEZIA
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