CALCIO
17 Giugno 2021 - 15:16
SONCINO - Il sogno americano? In un certo senso sì, ma le stelle le ha raggiunte da Gallignano. Protagonista della commovente e straordinaria storia Made in Soncino è il piccolo Fabrizio Incontro, di dieci anni. Dopo aver visto a scuola, su proposta del prof Agostino Alberti, un film dedicato al “coach della Nasa” Homer H. Hickam jr. (Cielo d’Ottobre), ha deciso di diventare lui stesso un “rocket boy”. Seguendo i passi dell’astro spaziale, lo scienziato in erba (questa è la sua professione dei sogni), con l’aiuto del nonno, l’artigiano 80enne appassionato di fantascienza Fortunato, ha iniziato a dicembre a costruire un razzo. Poi lo stop per le più atroci delle paure, il Covid, che ha costretto il nonno a letto.
La forza di tornare a guardare l’infinito insieme però l’ha portato a lottare come un leone e, sconfitta la malattia, è sceso di nuovo in campo col nipotino per preparare la Cape Canaveral sull’Oglio. Lo shuttle a quattro mani, costruito con materiali ordinati dalla Germania e assemblati quasi “a intuito” grazie alla sapienza dell’avo con l’aiuto di papà Fabio, ha infine spiccato il volo. Persino il paracadute si è aperto secondo i crismi, oltre le nuvole. Un lancio, insomma, da far invidia a Musk e Bezos.
A coronare l’impresa da annali, il grido puro di liberazione del “Capitano Picard” di Soncino: “Funziona!”.
L’eco si sente dallo Spazio e infatti arriva presta la risposta niente meno che di Hickam e famiglia: “Wow, prodigious”.
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