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CREMONA. LE FOTO

Belle Epoque dei motori tra sidecar e quadricicli

Successo per la manifestazione del Cavec: prima il tour in centro e poi la corsa

La Provincia Redazione

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08 Giugno 2025 - 20:18

CREMONA -  La ‘Sottocanna in Circuito’, andata in scena oggi al parco al Po, è un tuffo nella Belle Epoque. Proprio la moto (così come l’automobile) rappresentò una delle novità più significative di un mondo in rapida evoluzione. Veicoli che oggi, un secolo dopo, non hanno perso il loro fascino. Una cinquantina i centauri che, raccogliendo l’invito del CAVEC, hanno partecipato al raduno. Non una competizione ma un concorso d’eleganza dinamico, per valorizzare veicoli che, solitamente, sono statici all’interno dei musei o dei garage dei collezionisti e che in pochissime occasioni vengono rimessi in funzione. Per tutta la giornata hanno sfrecciato (a dire il vero senza troppa fretta) lungo l’anello della pista ciclabile. Ma, per farsi ammirare da un pubblico più vasto, ad inizio della giornata hanno sfilato per le vie del centro. Una novità rispetto alle precedenti edizioni che ha riscosso consensi unanimi. Innanzitutto tra i centauri che hanno potuto apprezzare la bellezza di Cremona.

Così, a conclusione dell’evento, i concorrenti hanno manifestato chiaramente la volontà di dare a questa escursione nel cuore della città uno spazio ancora maggiore nei prossimi anni. Ugualmente incuriosito chi, trovandosi in piazza Duomo o in largo Boccaccino ha potuto assistere ad uno spettacolo inusuale. Perché quelle che hanno sfilato sono moto che fanno sognare. Autentiche creazioni d’arte, ciascuna unica e particolare, che rivelano l’ispirazione di chi le ha disegnate e trasformano la concezione di agilità e movimento. L’entusiasmo per l’innovazione tecnologica emerge con forza se si ammirano questi pezzi da museo che, da fine Ottocento, arrivano fino al 1930. È un mondo che fa sorridere per la gustosa semplicità di soluzioni come il sidecar in vimini, i tricicli, le trasmissioni a cinghia o i serbatoi appesi sotto il tubo superiore del telaio.

Ad aggiungere suggestione alla sfilata, i centauri si sono vestiti a tema, in piena sintonia con i mezzi che erano chiamati a guidare. E poi c’è la musica della Bourbon Street Dixie Band. Carica vitale ed emozioni vibranti che non si spengono quando le note lasciano spazio ai rombi delle motociclette. Un clima festoso durato fino alle premiazioni. Tantissimi i trofei assegnati, decisi da una giuria qualificata, composta da commissari tecnici nazionali dell’ASI. Non poteva mancare un premio per la motocicletta più anziana. La Laurin & Klement tipo B di Alessandro Boglioni è stata costruita addirittura nel 1899. Solo un paio d’anni più giovane del triciclo Singer di Cinzia Bogoni. Non meno singolare il Quadriciclo Puegueot, del 1902, di Elvia Del Degan. Premio della giuria anche per la BSA modello E del 1921, condotta da Paolo Baldini, così come per la Stucchi 3,5 HP del 1919 di Maurizio Cordioli. Non meno importante la Guzzi Sport 13 del 1926 di Gianni Filippi, l’esemplare più vecchio tra quelli prodotti a Mandello del Lario. Concludono i premiati la BSA Cloper s 30 (del 1930) di Enrico Canepari e la Bianchi P 175 del ’26, della giovanissima Surendra Villa, centaura under 30.

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