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Fiere zootecniche, tour fra gli stand: benessere e innovazione

I robot stanno sostituendo i bergamini: mungitura, check up e dieta personalizzata. C’è anche la macchina che lava i piedi alla vacca e quella che la massaggia

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

03 Dicembre 2022 - 05:30

CREMONA  - La più antica industria dell’uomo ha oggi il compito strategico di sfamare otto miliardi di persone, una missione che sarebbe impossibile senza l’altissimo tasso di innovazione tecnica e tecnologica che caratterizza l’agricoltura. Benessere animale, impatto ambientale, contenimento dei costi per l’energia, qualità delle produzioni, competitività economica: tutto questo lo portano alle Fiere Zootecniche Internazionali anche i circa 200 espositori.

Vasto il capitolo dedicato al benessere animale. Se ne occupa la Future Cow, presente in Fiera con Raffaele Di Ciommo, allevatore fedelissimo dell’appuntamento cremonese e fra i primi ad aderire al progetto Fris.Ital.I: «La Fiera è ripartita alla grande, c’è una bella atmosfera di respiro internazionale e finora abbiamo avuto molti visitatori». In mostra le spazzole che puliscono e disinfettano i capezzoli delle vacche prima della mungitura e altre che ‘massaggiano’ gli animali. C’è anche una palla anti-stress per i vitelli: «Gli animali apprezzano. L’effetto è che la mandria è più tranquilla e diminuiscono fastidi e pruriti della pelle».

Di animal welfare si occupa la Cmp impianti di Calvisano, che produce ventilatori a basso consumo e alto rendimento. Spiega Daniele Zamboni, in Fiera con Paolo Cavallari e Francesco Palomba: «Un miglior benessere animale evita il calo estivo e rende costante la produzione. Il metodo migliore per abbattere la temperatura corporea delle vacche è l’acqua e noi proponiamo un ventilatore con bagnatura dotato di radar sulla corsia di alimentazione così che può entrare in funzione solo quando serve. Gli impianti sono 4.0 e possono essere gestiti in remoto dal telefono. Abbiamo anche abbeveratoi che d’inverno riscaldano l’acqua, invogliando l’animale a bere».

Di raffrescamento stalle, ma senza bagnare gli animali, si occupa il Gruppo Dantherm, che propone una sorta di bio aria condizionata: i bio coolers. «Le vacche da latte — spiega Riccardo Tardini — d’estate soffrono il caldo e diminuiscono la produzione anche del 30%. Il nostro sistema del tutto naturale e a basso consumo di energia aspira l’aria calda e la fa passare attraverso pannelli di cellulosa bagnati costantemente con l’acqua. Per effetto dell’evaporazione sottrae calore e reimmette aria fresca senza bagnare animali o lettiere. Le macchine possono essere gestite da remoto e con un Kwh di corrente raffrescano 250 metri. È il nostro debutto a Cremona e siamo molto ottimisti».

Di benessere dal punto di vista della prevenzione delle malattie si occupa Boehringer Ingelheim, in Fiera con uno stand molto colorato e animato da due prestigiatori. Il claim è infatti «La magia della scienza». «L’azienda — spiega Enzo Foccoli — è focalizzata sulla prevenzione delle patologie degli animali attraverso le buone pratiche di allevamento e i prodotti farmaceutici. La novità che presentiamo sono dei vaccini con cui si prevengono le patologie dei vitellini in ambito enterico. Crediamo nella Fiera che è un appuntamento importante per la zootecnia italiana e Cremona è il cuore pulsante della zootecnia da latte».

Un nuovo capitolo è quello dei robot di mungitura. Spiegano Dario e Andrea Filippini, della Enneffe, azienda distributrice di Boumatic: «Non si trovano più bergamini. Anche fra i mungitori indiani ormai lavorano gli anziani, mentre i giovani prendono altre strade. Da qui il boom dei robot. Qui presentiamo il Gemini, che funziona a mungitura libera, cioè la vacca va autonomamente dal robot a farsi mungere al bisogno. Poi c’è il Gemini Max, per stalle da 500 capi in su. Con questo è possibile creare una sala mungitura in cui gli animali vengono invitati ad entrare 2 o 3 volte al giorno. Nella sala le vacche, di nuovo, vanno autonomamente ai robot. In questo modo un operatore solo gestisce 250 capi all’ora mentre con un impianto classico ne servono 3 o 4. La Fiera per la nostra azienda, fondata nel 1970 da nostro padre Giuseppe, è un appuntamento storico: siamo un’azienda cremonese radicata sul territorio che lavora con il territorio».

E un progetto per una grande sala di mungitura per mille vacche dotata di 20 robot sarà realizzato a primavera 2023 per un’azienda di Trescore Cremasco dalla Tdm, Total Dairy Management. Spiega Maurizio Ruggeri che l’azienda, nata nel 1997 «è oggi una delle più importanti del panorama italiano. Presentiamo in Fiera la Marlin 2, con un software nuovo e che effettua anche il lavaggio dei piedi alle vacche evitando all’animale dermatiti e altri problemi».

Anche DeLaval, con i marchi AgriCremona e Alfa Milk, si occupa soprattutto di robot di mungitura. Spiega Stefano Nappa che «le nostre macchine VMS-V-300 e V-310 sono le più innovative sul mercato. Con una capacità di tremila litri al giorno, le macchine sono dotate di una sensoristica che rileva sangue, cellule somatiche, progesterone. Inoltre sono in grado di predire lo stato di salute del bovino grazie ad un algoritmo sviluppato a partire da un database di dati raccolti negli ultimi 10 anni».
Insomma il robot fa un check up alla vacca ad ogni mungitura. Presentiamo anche l’OptiDue, un avvicinatore e rimiscelatore di foraggio in corsia di alimentazione. Permette l’aumento della capacità di ingestione di sostanza secca e una maggior circolazione degli animali nella stalla. Ci interessa la Fiera perché Cremona ha le carte in regola per definire la stalla del futuro».

Un ulteriore tassello al quadro della mungitura robotizzata lo inserisce Riccardo Viciguerra di Cargill, con i marchi Purina, Raggio di Sole e Agridea: «Il robot è dotato anche di mangiatoia in modo che la vacca che va a farsi mungere riceva un premio. Ed è possibile anche caricare mangimi diversi in modo da differenziare l’alimentazione a seconda della vacca. E noi qui in Fiera presentiamo Purina Forward, una linea di prodotti per i robot di mungitura. Con Raggio di Sole, laboratorio a Sospiro, e Agridea abbiamo invece Fortis, un prodotto per i vitelli. Non siamo mai mancati a questa Fiera, per noi molto importante».
Altro ambito ad alto tasso di innovazione e ricerca è quello della genetica. Azienda frutto da un programma di accorpamento in un’unica struttura in Regione Veneto dei centri allora esistenti a livello provinciale, Intermizoo si occupa di genetica bovina e di seme di toro congelato. In questo ambito ha messo a punto un indice genomico di attitudine casearia. In sostanza, l’azienda è in grado di dare un punteggio ai suoi tori, selezionati su un’isola a Brussa di Caorle, in base alla capacità di generare vacche con latte maggiormente adatto a fare formaggio, cioè ad alta attitudine casearia.

Giulio Todeschin spiega: «Questo indice è stato costruito da noi con più di 10 anni di ricerca e va a individuare i tori che riescono a trasmettere alle figlie una maggiore capacità di trasformazione del latte in formaggio. Le vacche che discendono da tori selezionati in base a questo indice producono latte migliore in termini di resa di formaggio, quantificata da un +2 fino al 10%».

Innovazione anche sul fronte energetico con Eco Casa, fotovoltaico. «Le novità — sottolinea Pietro Ghidoni con Andrea Riggio e Arianna Migliazza — nel nostro settore non sono tanto sui prodotti, quanto sulle opportunità di investimenti nel settore energia da parte delle aziende agricole. Tre sono le strade: il bando dell’agrisolare che verrà riproposto l’anno prossimo per impianti su coperture esistenti; l’agrivoltaico con impianti alti su terreni agricoli dove verranno mantenute le coltivazioni; impianti fotovoltaici su terreni agricoli entro 500 metri da aree artigianali e 300 dalle autostrade. L’energia elettrica da impianto fotovoltaico fa ormai parte del reddito dell’agricoltore».

Nino Palmesi e Alberto Venturi presentano la Zill, azienda tedesca di materiali in plastica per l’agricoltura: «Da qualche anno proponiamo il Polytex per le coperture. Si tratta di un telo che evita l’uso del nylon e che dura anni. Traspirante, evita la formazione di muffe. Utilizzando questo, invece dei nylon che sono quasi usa e getta, smaltiamo meno plastica».

Stefano e Carlo Devoti con Marina Razzini nel Padiglione uno mettono in mostra le grandi macchine dell’azienda MAD Razzini e Devoti, Malagnino. «Abbiamo un carro miscelatore di ultimissima generazione che offre il vantaggio di diminuire tantissimo i tempi di miscelatura e il taglio netto del prodotto. Abbiamo poi la rotopressa Pottinger Master Pro, unica sul mercato ad avere tre coltelli di taglio».

Sempre nello spettacolare padiglione dedicato ai trattori e alle grandi macchine agricole c’è Giuseppe Bodini che insieme al fratello Giacomo guida l’azienda fondata da padre e zio nel 1948. «Abbiamo la barra rotativa Bodini 4060 che può essere agganciata ad ogni tipo e marca di raccogli-trinciatrice semovente. La caratteristica di questa macchina è la grande rapidità del lavoro perché è dotata di un organo di taglio in rotativa. La nostra ditta ha sempre preso parte a tutte le manifestazioni fieristiche».

Da Calvatone cerca di offrire nuovi strumenti e nuove tecniche di irrigazione in tempi di siccità Alessio Malcisi, terza generazione nell’azienda fondata da Gianfranco nel 1979: «Qui nel cremonese si è sempre irrigato a scorrimento, dai fossi. Ora con la siccità si sono dovuti adattare alle macchine. Noi per questo motivo proponiamo irrigatori semoventi di ultima generazione con motore elettrico che si possono gestire via smartphone».

Da Piscina (Torino) Emanuele Bella presenta a Cremona gli erpici a dischi che progetta e costruisce. In particolare un erpice di tre metri con la possibilità di montare una seminatrice in modo che in un passaggio solo si lavora il terreno e si semina.

Chi ha pensato il proprio stand come una piazza degli allevatori con un prato verde, meta di scampagnate in compagnia per risottate accompagnate da un buon bicchiere, è Ferraroni. In Fiera c’è Ettore Carlo, uno dei quattro cugini della quarta generazione di Ferraroni che gestiscono l’azienda fondata nel 1914 dal nonno Enrico. «Ci presentiamo in Fiera con il nuovo logo disegnato dall’artista tedesco Andreas Preis. È una testa bovina interpretata con il tratto dell’artista che vuole rendere il nostro mondo cremonese. La Fiera? Ci siamo da sempre, siamo quasi fra i fondatori».

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