SOS ACQUA
06 Maggio 2022 - 12:01
Cremona Antiqua
Sabato 21 maggio, ore 21
Santuario della Fontana
In cielo et in terra
Musiche di Ignazio Donati, Claudio Monteverdi, Salomone Rossi, Francesco Vignali
Cremona Antiqua
Direttore Antonio Greco
INGRESSO GRATUITO
Un viaggio attorno a Claudio Monteverdi e ai “monteverdisti” del suo tempo, con particolare attenzione alle influenze che ebbe sui compositori attivi a Casalmaggiore.
Un percorso tra sacro e profano, a dimostrazione di come gli stessi stilemi venissero condivisi per esaltare la fonte primigenia dell'invenzione musicale: la parola.
In programma opere di Salomone Rossi, primo musicista ebreo ad assumere posizioni di rilievo in Occidente e stretto collaboratore di Monteverdi a Mantova; Ignazio Donati, maestro di cappella nella Terra di Casalmaggiore dal 1621 al 1623 e le sue Fanfalughe, debitrici della “seconda prattica” monteverdiana; i Sacri Rimbombi (corrispettivo sacro dei monteverdiani Madrigali Guerrieri e Amorosi) e i Madrigali di Francesco Vignali, estroso successore di Donati a Casalmaggiore; infine le composizioni del grande maestro cremonese, dagli echi petrarcheschi di “Hor che’l ciel e la terra” sino al “Beatus Vir” della Selva Morale.
L'evento fa parte del Festival Venezia Picciola. Un festival per recuperare alla viva pratica musicale e all’ascolto le opere più significative prodotte dalla cultura musicale casalasca tra Seicento e Settecento, secoli di maggior splendore per la città di Casalmaggiore.
Un percorso che inizia coi compositori Ignazio Donati (ca. 1569-1638) e Francesco Vignali (1609-1659), assunti “con pubblico stipendio” e col concorso delle principali confraternite per servire nelle chiese cittadine.
La vitalità della cultura musicale locale è testimoniata ancora dal ruolo di rilievo assunto nella corte mantovana, già dalla fine del Cinquecento, da suonatori di strumenti ad arco provenienti da Casalmaggiore (i cosiddetti «violini di Casalmaggiore»). Una tradizione che dà i suoi frutti migliori nella prima metà del Settecento, con Andrea Zani (1696-1757) e Carlo Zuccari (1704-1792), cultori delle principali forme violinistiche e orchestrali dell'epoca e protagonisti di un'importante fase espansiva della cultura strumentale italiana.
Ambizione del festival è ricostruire il paesaggio musicale cittadino di quel tempo, mettendolo in relazione alle esperienze musicali maturate nel territorio circostante, in Italia e in Europa nello stesso periodo, così da evidenziare il contributo originale del territorio alla formazione e allo sviluppo del linguaggio musicale in età barocca.
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