Crisi evolutiva e creatività dell'adolescente virtuale

Il 2 dicembre 2016, alla Camera di Commercio di Cremona, si sono tenuti vari interventi all’interno della conferenza “Youngle Context”, giunta alla sua seconda edizione.

La conferenza è stata gestita da vari psicologi e dal consultorio ASST di Cremona, i quali si sono messi in gioco per sostenere e dare un aiuto ai ragazzi grazie, appunto, al progetto YOUNGLE.

Si tratta del primo servizio pubblico nazionale di ascolto e counseling su Facebook rivolto ad adolescenti e gestito da loro stessi con il supporto di psicologi ed esperti della comunicazione.

Matteo Lancini, psicoterapeuta specializzato in psicologia adolescenziale, ha preso la parola per esporre il suo pensiero sul rapporto degli stessi adolescenti col mondo virtuale.

Come egli ha esposto, la rete, oltre ad offrire svariate comodità, ha trasformato il modo di vivere, le relazioni e la quotidianità dei ragazzi. Essi sperimentano nuovi metodi di espressione grazie al web, ma alcune volte vi si rifugiano a causa di gravi crisi evolutive e disagi. Accade, per esempio, che diventino dipendenti da Internet e dai videogiochi.

Questa condizione non facilita la nascita di legami spontanei tra coetanei e le uniche fonti di intrattenimento e socializzazione diventano gli strumenti digitali. In tal maniera si sviluppano modelli relazionali più complessi che possono sfociare in un ribaltamento dei ruoli in cui i bambini si comportano da adulti e i ragazzi in modo infantile.

Il contesto delle relazioni fra i giovani si modifica, e ciò spaventa gli adulti. Tuttavia sembrerebbe controproducente togliere ai teenagers la modalità espressiva che hanno appreso fin da piccoli.

Per risolvere tutte le problematiche del caso bisogna intercettare e appianare i comportamenti disadattivi. Per farlo, è necessario, anche attraverso la psicoterapia, insegnare il corretto approccio al virtuale e a sfruttarne i vantaggi per permettere ai ragazzi di esprimere la loro creatività.