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5 dicembre 1968
Il Pontefice ha auspicato che ogni Paese contribuisca anche solo con una pane delle somme destinate alle spese militari ad un fondo per alleviare i molti problemi delle cure mediche, del nutrimento, della casa di cui tante persone sono afflitti - Una giornata con i giovani, i bambini, i sofferenti - A colazione con gli orfani - La suggestiva messa in rito siro-malabaro - Oggi il ritorno a Roma
BOMBAY. 4. Paolo VI ha lanciato oggi un «grido angosciato» alle Nazioni del Mondo, perchè desistano dalla corsa agli armamenti e perchè almeno parte del denaro così risparmiato sia destinata a dare alloggio e nutrimento ai meno abbienti. Il Papa ha pronuncialo il suo appello nel corso di una breve allocuzione rivolta ai giornalisti nella sua terza, intensa giornata indiana. Stamane abbiamo visto Paolo VI in visita all’ospedale generale, dove i suoi occhi si sono velati di commozione alla vista dei piccoli ammalati immagini di una antica miseria, e «Ospedale della miseria» viene infatti chiamato il grigio edificio che sorge nel cuore del popoloso quartiere di Byculla. E l'istituto più importante dell'India, ha centinaia di medici, settecento infermieri, e vi hanno ricovero diecimila pazienti.
E' stato con i bambini che il Papa si è soffermato. Tendevano verso di lui con le scarne mani un fiore, una immagine, e lui li ha benedetti, li ha abbracciati. La maggior parte di quei bimbi è stata raccolta nelle vie di Bombay, ha sul viso smunto i segni della fame e della sofferenza. Cinquanta minuti il Santo Padre è rimasto nell’ospedale al quale ha dato dono al centro di due apparecchi di rianimazione.
Questo il testo della dichiarazione del Papa alla stampa internazionale:
«Signori della stampa, benché il nostro pellegrinaggio a Bombay sia breve e denso di incontri, noi abbiamo desiderato cogliere un momento per intrattenerci con voi. Vi ringraziamo per il vostro silenzioso lavoro sulla nostra visita, e vi ricordiamo che la stampa, che voi rappresentate, può essere un potentissimo strumento di grande bene.
«Siate sempre fedeli alla verità, avendo presente la vostra responsabilità verso il pubblico e anche verso la storia.
«Noi affidiamo a voi un nostro speciale messaggio per il mondo. Che le Nazioni cessino la corsa agli armamenti, e dedichino invece le loro risorse ed energie alla fraterna assistenza ai Paesi in via di sviluppo! Che ogni Nazione, coltivando "pensieri di pace e non di afflizioni e di guerra", metta a disposizione anche solo una parte delle somme destinate agli armamenti per costituire un grande fondo mondiale diretto a sovvenire alle molte necessità di nutrimento, di vestiario, di case, di cure mediche, che affliggono tanti popoli!
«Dal pacifico altare del Congresso Eucaristico possa questo nostro angoscioso grido giungere a tutti i Governi del mondo. Dio li ispiri a intraprendere questa pacifica battaglia contro la sofferenza dei loro fratelli meno fortunati».
03 Dicembre 2018
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