L'ANALISI
20 Febbraio 2016 - 13:06
IL CASO
Media Anna Frank insicura
Meglio chiuderla e verificare
Egregio Direttore,
vorrei intervenire sul problema dell’edilizia scolastica perché, pur non essendo interessato per l'anno scolastico entrante, sono rimasto molto colpito da quanto sta accadendo alla scuola media Anna Frank. Ho avuto un figlio che ha frequentato quella media quando ancora non erano stati formati gli istituti comprensivi. Già allora ricordo che i pavimenti erano irregolari nei corridoi al punto che per un periodo al centro del corridoio d’ingresso era stata posizionata una sedia per segnalare un avvallamento pericoloso, che in alcune classi e in palestra quando pioveva entrava l’acqua, che mio figlio riferiva del pavimento della palestra spaccato e di linoleum, perciò pericoloso per la salute, di crepe nei muri, di rumori percepiti stando in classe. Ora, con calma, sono arrivati i controlli specialistici dei soffitti che hanno rilevato una situazione che richiede interventi urgentissimi con conseguente svuotamento parziale dell’edificio scolastico. Si tratta di una realtà certamente allarmante e mi chiedo se, visto anche il luogo particolare su cui insiste la costruzione e la verifica dell’utilizzo di materiali scadenti, non sia il caso di provvedere a una revisione totale maggiormente approfondita, allontanando tutti gli alunni. Così si potrebbero anche valutare altri punti di criticità.
Com’è possibile che anche il responsabile del Provveditorato agli studi non prenda posizione su una simile situazione? Com’è possibile non limitare il numero degli alunni ammessi in una struttura in sofferenza in modo da limitare le sollecitazioni cui è sottoposta? Io come genitore, quando sarà il momento di scegliere, mi rivolgerò altrove, dato che altre scuole cittadine offrono ottime credenziali dal punto di vista della preparazione e contemporaneamente sicurezza per l’incolumità degli allievi. Cremona è una piccola città, e raggiungere scuole non proprio vicinissime a casa non è di certo un grosso impegno, a maggior ragione se si utilizzano gli scuolabus che provengono da Comuni limitrofi o i mezzi pubblici che potrebbero essere adeguati alle esigenze. Che cosa aspettano i sindaci, i dirigenti preposti, le famiglie a prendere decisioni a tutela dei loro ragazzi?
lettera firmata
(Cremona)
L’ho scritto e lo ripeto: la sicurezza è prioritaria. Se oltre ai solai, l’edificio che ospita la scuola media Anna Frank presenta altri problemi strutturali, si intervenga senza indugio. Questo è il momento per farlo.
L'INTERVENTO
Nella sanità si tagliano i servizi, non gli sprechi
La legge di riforma del Servizio Sanitario Nazionale è del 1999 (legge Bindi). Ancora un anno dopo si raccontava che il modello italiano di sanità pubblica fosse ai vertici delle classifiche mondiali, seconda solo al sistema sanitario francese. Nel 2001 le competenza sanitarie vengono trasferite alle Regioni. Nel 2006 siamo già precipitati al diciottesimo posto su 29 paesi europei. Nel 2012, secondo Euro Health Consumer Index, la sanità italiana è al 21° posto in Europa, preceduta anche da Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Macedonia. Tale posizione viene mantenuta anche per il 2015, perdendo però il confronto diretto col Portogallo. Può consolarci il fatto che la posizione di ventunesimi su 36, pur significando l’ultimo posto tra i Paesi occidentali più evoluti, ci consente ancora di guardare dall’alto in basso Albania, Serbia, Montenegro.
A ben vedere ce ne eravamo accorti anche da soli. Il progressivo declino della sanità italiana, tra conflittualità esasperata, malcontento dei pazienti e degli operatori, progressiva emarginazione del personale sanitario, demotivazione diffusa, eccessiva subordinazione al potere politico, burocratizzazione spinta all’eccesso, elevata rischiosità medico-legale e molto altro ancora, si percepisce chiaramente ogni volta che si manifesta il bisogno di ricorrere alle cure sanitarie. C’è anzi da meravigliarsi se, a fronte di questa situazione, spesso riusciamo ancora ad ottenere buone cure e buona assistenza. A fronte di personale sanitario che si impegna duramente per mantenere un livello ottimale di attività, talora sostenuto da dirigenti responsabili, di fatto la Sanità sta diventando essa stessa un malato, al cui capezzale in molti si affannano a proporre ricette e cambi di paradigma. In realtà tutte le proposte vanno in un’unica direzione: la riduzione dei costi. Non si può non condividere il proposito di contenere la spesa, anche Cottarelli sarebbe d’accordo. Già, ma quali sono le soluzioni? Tagliare il personale (mantenendo gli sprechi), tagliare le prestazioni (mantenendo gli sprechi), tagliare i farmaci (mantenendo gli sprechi), utilizzare personale low-cost per funzioni suppletive (mantenendo gli sprechi). Insomma, se non si è ancora capito, tutte le soluzioni prospettate sembrano andare nella direzione di ridurre i costi della sanità pubblica senza incidere sul suo contesto generale. Sarebbe interessante chiedere a qualche esperto di conduzione aziendale come possa funzionare un’azienda in cui si riducano le spese necessarie alla produzione mantenendo intatti gli sprechi. E’ pur vero che questo problema non riguarda solo l’Italia: negli USA, con un modello sanitario assai differente, gli sprechi assommano al 21% della spesa federale per la salute (558 miliardi di dollari/anno). Si tratta di frodi, costi gonfiati, complessità amministrative, trattamenti inutili, mancato coordinamento tra le strutture assistenziali, trattamenti e terapie non efficaci. Tutto come da noi, insomma: però senza i ‘costi della politica’. Un dettaglio non da poco. Se a questo si sommano alcune recenti proposte legislative che determinano uno scadimento progressivo dell’attività medica, oltre alla perdita della sua autonomia professionale, c’è di che essere preoccupati.
L’appiattimento della professionalità medica ‘ope legis’, secondo un programma che l’Italia sta portando avanti con determinazione, rappresenta un sentiero ignoto che nessun sistema sanitario al mondo ha ancora osato percorrere e che modifica radicalmente il ruolo fondamentale della medicina, sopravvissuto ad almeno 2500 anni di storia. Le nuove norme su appropriatezza prescrittiva e responsabilità civile concordano con la trasformazione del medico secondo una tipologia di funzionario passivo, inerte, burocratizzato. Mentre in USA si finanzia una ‘medicina di precisione’, non più basata sulla malattia ma sulle differenze biologiche individuali, l’Italia stila un rigido elenco di patologie ed altrettanto rigide regole su quello che il medico può prescrivere e su quello che può o non può fare. Soluzioni che andrebbero bene in un mondo dove i pazienti sono rappresentati da mutanti, cloni, robot, certamente utili per chi deve aggiustare automobili e trattori, meno adatti forse a chi si confronta con la variabilità biologica degli individui. Noi non siamo tutti uguali, né nella vita, né nella sofferenza. Sottoporre alle regole attuali la medicina significa non comprenderne l’essenza, ragionando secondo quel senso di immortalità che accompagna la giovinezza e che vede la malattia come un concetto astratto, non come un destino inevitabile. Se a questo si aggiungono i pericolosi scricchiolii che già mostra una medicina basata sulle Linee Guida, c’è di che essere veramente preoccupati. Solo per fare un esempio: in Emilia le Linee Guida per la radiologia emanate dal ministero della Salute sono spernacchiate dall’assessorato, che insiste nel proporre Linee Guida alternative e, mentre i sindacati medici dichiarano al loro contrarietà alle Linee Guida regionali e la loro adesione alla Linee Guida ministeriali, i tecnici di radiologia sono d’accordo con quelle regionali ma in contrasto con quelle nazionali. Però le Linee Guida nazionali e regionali non sono quelle della Società Scientifica Italiana, che a loro volta sono diverse da quelle americane, che però non concordano con le indicazioni europee... Ed è solo l’inizio. C’è da stare tranquilli? Mica tanto, specialmente se si considera che prima o poi anche il nostro turno arriva.
Pietro Cavalli
(medico)
Non vorrei che ti facessero quello che hai fatto al cane
Signor direttore,
chissà in quanti ti staranno insultando, caro F. V., per il tuo sconsiderato gesto nei confronti di quella piccola bestiola. Purtroppo costoro non sanno che la demenza senile si può contrarre anche a soli 63 anni e che quindi non è colpa tua. Mi sento di darti un consiglio: cerca un hobby che riguardi solo te stesso, come il giardinaggio o la collezione di farfalle. Sai, le farfalle non emettono suoni facilmente udibili e quindi non urtano la tua ipersensibilità. Fai attenzione però a parlare a bassa voce, anche da solo, non vorrei che qualcuno facesse a te quello che hai fatto al cagnolino!!!
ilpellicano@gmail.com
Scopo di Renzi è accentrare tutto nelle sue mani
Signor direttore,
c’è un uomo solo al comando che con astuzie di ogni genere, una buona dose di raccomandazioni e balle spaziali, sparate a raffica, è stato nominato primo ministro. Questo strano ed enigmatico personaggio dall’ego esagerato, che dà della bestia a chi non la pensa come lui, è riuscito nell’impresa di diventare nell'ordine: segretario del Partito democratico attraverso ridicole e discusse primarie farlocche, di «pugnalare politicamente» alle spalle il compagno di partito Enrico Letta quando era primo ministro, infine di farsi incoronare presidente del Consiglio da Giorgio Napolitano senza passare dalle urne. (...) Il rafforzamento del suo potere è stato consolidato con la rottamazione delle province creando solo caos, l'abrogazione dell'art. 18 ha prodotto incertezza e disperazione, per lo smembramento delle regioni (presenti in ogni paese civile) è solo questione di tempo. Lo scopo è quello di centralizzare tutto a Roma e nelle sue mani, il tutto condito da una legge elettorale vergognosa che si è fatto su misura, il «Renzitalicum» (...)
Andrea Zecchini
(Camisano)
La famiglia naturale non esiste
Signor direttore,
nel rispondere a (...) Borsella e D’Avossa vorrei chiarire alcune cose:
1 - Gesù l’ebreo forse aveva intenzione di fondare una religione, ma non di costruire lo Stato Impero più ricco del mondo, con a capo vecchi faraoni grandi proprietari di banche, terreni, immobili, ecc.
2 - Il vero leader del primo partito totalitario in Italia è il cardinale Bagnasco che come ex-generale della Marina militare con la sua ricca pensione divora denaro pubblico, e con il suo abuso di potere vuole imporre la sua sharia a tutti i cittadini italiani.
3 - Si nasce gay, e la stessa Chiesa cattolica è costituita in parte da preti omosessuali (...)
4- L’amore non ha né sesso né genere, va oltre le categorie o ruoli maschile-femminile. La sessualità non è genitalità anatomica, né solo sesso biologico materialistico riproduttivo come afferma la Chiesa. Ma siamo fatti anche di sentimenti, amore e spiritualità (...).
5 - La famiglia naturale non esiste, è solo una costruzione culturale che nel tempo si evolve. Nel passato vi era la famiglia del marito padre padrone, oggi ci sono le famiglie di un solo componente, famiglie omogenitoriali, allargate e ricostituite. Non ci sono figli illegittimi, sintetici, o di serie A o B (...).
Luciano Bartoli
(bartlux@libero.it)
Autovelox di via Persico
Io sono favorevole
Signor direttore,
ho già manifestato, quale abitante del Maristella, il mio parere favorevole al posizionamento di un autovelox in via Persico. Pareri dissenzienti da persone che abitano nel mio quartiere sono ben accetti. Meno da quelle foreste come Dante Benelli. Fra l’altro lo stesso non rispetta le 20 righe all’uopo e, per questo, una tirata d’orecchie anche alla redazione che non ha sintetizzato.
Alessandro Martelli
(Cremona)
Paderno/1.
Noci sbaglia su tutta la linea
Egregio direttore,
diamo il benvenuto nel 2016 al consigliere di minoranza di Paderno Ponchielli, sig. Sergio Noci!!! Inizierei con lo smentire che la maggioranza dei padernesi sia anziana, poiché, con un semplice clic sulla sezione curiosità del sito comunale, si evince che solo il 25% della popolazione ha più di 65 anni, figuriamoci quanti ottantenni! Nonostante tutto molti over 65 utilizzano smartphone e facebook, strumenti con un potenziale incredibile ormai a spese zero che, se sfruttati bene, fanno risparmiare, ad un’amministrazione lungimirante e spesso costretta economicamente al «fai da te creativo», anche decine di migliaia di euro se lo paragoniamo all’eventuale acquisto di un impianto di videosorveglianza come altri paesi hanno. Questo per mettere in primo piano il tema della sicurezza dei cittadini, che sta sicuramente più a cuore di tematiche ambientali in un paese circondato dalla campagna che non ha elevati livelli di pm 10, con un’amministrazione che peraltro si impegna alla piantumazione di alberi per i nuovi nati residenti nel paese. Quindi ben vengano queste nuove iniziative che guardano al futuro di Paderno, che tra l’altro negli scorsi anni sono state precedute da incontri per mettere in guardia dalle truffe e un corso gratuito sull’uso del pc e internet, rivolti alla cittadinanza. Buon lavoro al nostro sindaco e ai tanti iscritti al neo-gruppo di WhatsApp di vigilanza attiva a Paderno! D.R.
(Paderno Ponchielli)
Paderno/2.
Per Noci qui non funziona nulla
Egregio direttore,
approfitto della Sua generosa ospitalità per aggiungere pure io due righe sul modo pericoloso di vivere, (stando a quanto asserito dal sig, Sergio Noci consigliere di minoranza in data 17/07/2016) circa i cittadini di Paderno Ponchielli, amanti alla lettera della canzone di Vasco Rossi .. «voglio vivere una vita spericolata»!! (...) Noci fa conoscere ai cittadini di Paderno Ponchielli e paesi limitrofi che nulla funziona in quel Comune!! Traspare dalle sue righe un malcelato livore (...). A quanto pare gli anziani sono costretti (spero non con armi e/o fruste), ad informarsi sulle attività del Comune a mezzo di pc ed anche Facebook, naturalmente offuscando e censurando gli altrui pareri e consigli. Le iniziative di tale mezzo anche per segnalazioni per sventare rapine e furti, non vanno a genio al sig. Noci, che ritiene le persone mature e/o anziane tutte afflitte da alzheimer (...)
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)
Castelverde, stiamo attuando il programma elettorale
Signor direttore,
in merito all'articolo del 13 febbraio relativo alla costituzione di un nuovo gruppo da parte del consigliere Paglioli, uscita dalla maggioranza, ci teniamo a fare una precisazione come gruppo di maggioranza, visto che tra le motivazioni è stato citato il programma elettorale. Per quanto riguarda la realizzazione di tale programma, il tutto si articola su 5 anni e non su 18 mesi. Un programma inoltre non si descrive unicamente con le opere realizzate, ma anche con attività che possano portare un servizio aggiuntivo al cittadino, che solitamente sono poco in evidenza, ma sono di fondamentale importanza. Innanzitutto si è lavorato molto sul coinvolgimento dei cittadini (...). E’ perfettamente nella norma che un'amministrazione porti a termine i lavori lasciati in sospeso dalla precedente giunta. Per quanto riguarda le opere realizzate, nessuno si è preso i meriti per la farmacia di Costa Sant'Abramo, basta rivedere quanto pubblicato e detto a proposito. Nemmeno per la ciclabile di Costa, ma l'unico dubbio rimane sul come mai negli anni precedenti non si sia riuscito a farlo, anziché chiuderla semplicemente al transito dei ciclopedoni per 2 anni. Vorremmo ricordare inoltre la sistemazione della ciclabile tra Castelverde e San Martino in Beliseto effettuata con la riduzione dell’indennità della giunta e la rinuncia del gettone di presenza dei consiglieri. Per la prima volta dopo moltissimo tempo è stata sistemata la segnaletica verticale e orizzontale nel territorio (...).
Gruppo di Maggioranza
(Castelverde)
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