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9 gennaio

Lettere al Direttore

Gigi Romani

Email:

lromani@laprovinciadicremona.it

09 Gennaio 2016 - 13:42

IL CASO
Bonemerse è sotto assedio I ladri fanno ciò che vogliono
Egregio direttore,
sono un abitante di Bonemerse, paese sotto assedio dei ladri. I furti e i tentativi di furto si susseguono quotidianamente, a nulla sono servite le cinque telecamere posizionate al centro del paese, infatti i furti avvengono fuori dalla via principale, in pieno giorno, niente li ferma, allarmi, telecamere, porte blindate, cani da guardia... Ormai tutto è terreno di conquista perché i ladri sanno che se anche presi in flagranza di reato, ci sarà sempre un giudice che il giorno dopo li metterà in libertà. Le forze dell’ordine fanno quel che possono con organici del tutto insufficienti, con auto da rottamare, senza benzina. Succede che molte persone, soprattutto anziani, non lasciano più la loro casa incustodita per paura o si danno il cambio per uscire con figli, nipoti o vicini. I politici cosa fanno: 256 politici, nostri parlamentari, appartenenti a tutti i partiti, hanno presentato una proposta di legge per liberalizzare le droghe leggere (ma come chimico tossicologo le posso assicurare che non esistono le droghe leggere altrimenti non sarebbero droghe). Nessun politico ha presentato una proposta di legge per colpire i predoni delle case o per depenalizzare la legittima difesa, il cittadino che si difende da solo viene messo in carcere e i ladri no! È ora di dire basta.
Tiziano Sanfelici
(Bonemerse)

Le forze dell’ordine fanno il possibile per presidiare il territorio. La carenza vera riguarda la legislazione e più specificatamente la mancanza della ‘certezza della pena’. Sulla legittima difesa credo che l’Italia abbia una buona legge che presenta tre requisiti fondamentali:
1- La difesa deve essere necessaria (non esiste possibilità di allontanarsi);
2- il pericolo dell’offesa deve essere attuale (si intende un pericolo presente o incombente e non futuro o già esaurito);
3- la difesa deve essere proporzionata alla offesa.

LA POLEMICA
La giunta e il Pd di Crema non vogliono l’opposizione
Gentile direttore,
dopo aver letto un vostro articolo sul giornale di giovedì 7 gennaio, sono amareggiato.
Stanghellini non guidava solo un mezzo ‘malconcio’, ma tale da fargli commettere non poche infrazioni al Codice della strada; e non perché lui è comunista, consigliere comunale di maggioranza e fa volontariato può permettersi di fare ciò che vuole e di essere un cittadino più uguale degli altri, soprattutto quando con gli altri è molto esigente (mi riferisco all’assurdo limite di velocità dei 70 km/h in tangenziale a Crema, dove la giunta Bonaldi ha attivato un autovelox... per fare smaccatamente cassa; il nostro, sui social non si è risparmiato nell’attaccare i cremaschi critici e nell’invitarli a rispettare le regole!)
Prendere poi, per oro colato, le considerazioni di Alloni sulla mia ‘insopportabilità’ e ‘rancorosità’... senza avvertire l’esigenza di chiamarmi per ascoltare e dare conto della mia versione... trovo sia scorretto... Alloni, Bonaldi & C., quando sono privi di argomenti... scappano o dipingono chi è stato chiamato dai cittadini elettori a fare opposizione... come uno rancoroso che, dopo quasi quattro anni, non avrebbe metabolizzato la sconfitta; in realtà loro non vorrebbero l’opposizione, specie quella scomoda, rigorosa, non addomesticabile, vorrebbero non dover rendere conto ad alcuno ma la democrazia non funziona così.


P.S. - La foto documenta un bel po’ di infrazioni: targa non visibile, mancato utilizzo di targa ripetitrice, gruppo fari-frecce posteriori non visibili, portellone aperto... Poi c’è da valutare se il mezzo è coperto da assicurazione anche per il traino e se il carrello sia omologato, così come lo deve essere il gancio.
Da ultimo una considerazione: se i cittadini producono al sottoscritto la foto in questione o quelle che documentano la sosta selvaggia in Via Milano, in occasione della Festa dell’Unità non è che, forse, sono stanchi di un potere inflessibile con loro e tollerante con se stesso e con i propri interessi?
Antonio Agazzi
(Crema)

Politica, servizio al cittadino
Un significato da recuperare
Gentile direttore,
dopo essere venuto a conoscenza dei dovuti compensi ai nostri amministratori e tornando alla morale, mi sembra di aver sentito tempo fa ‘che non si fa politica con i compensi, ma anche che si può fare meglio senza’. Diceva Plutarco: ‘Un politico può avere la fiducia piena dei suoi concittadini solo se ha una vita lineare, cioè non litiga con i consimili di appartenenza per una poltrona’. Com’è ancora attuale questo insegnamento. La politica deve ritornare ad essere un servizio da rendere alla comunità e non può essere considerata come un posto fisso e, perché no, una volta trombati, essere inseriti a vita nei vari enti... Anche da noi le eccellenze trombate a vita non mancano, perciò buon lavoro e complimenti per il meritato ‘lordo’, sperando che lorsignori, una volta tornati ai loro vecchi stipendi, capiscano la differenza e sappiano valutare con calma che non basta essere nominati per acquisire di colpo tante virtù.
Olivo Sudati
(Cremona)

Canile, la verità dei fatti deve ancora essere appurata
Signor direttore,
al di là dell’effetto che fa trovare una Rosetta Facciolo plaudire dalle pagine del suo giornale l’impeccabile conduzione del canile, plauso al quale la portano nuove alleanze, nuovi interessi e, dalla qualità dell’eloquio, nuovi amanuensi, sono con la presente a ricordare a chi è stata ospite a lungo sulla cronaca giudiziaria del suo giornale, subito condanne e ha procedimenti penali ancora aperti, che l’evocata condanna per i fatti del canile, che lei continua ad usare come arma da taglio e di vilipendio, deve essere sottoposta ancora a due gradi di giudizio per accertare la veridicità dei fatti, tutta da dimostrare vista la sentenza, e la regolarità dei procedimenti.
Ketty Nin
(Cremona)

Immigrazione, in Italia trionfa la politica dal pensiero debole
Gentile direttore,
la ringrazio per aver pubblicato l’ultimo mio scritto. Ho notato che, nonostante lo scritto fosse contenuto nelle famose 20 righe dattiloscritte, ha operato dei tagli. Ebbene se questi tagli vengono eseguiti per recuperare spazio in modo da concedere voce anche ad altri lettori, ritengo la cosa giusta e anche meritevole. Considerando però la censura compita nel ridotto scritto mi vien da pensare che vi siano altri motivi. Naturalmente io vi sono molto grato comunque per lo spazio che ogni volta gentilmente mi concedete ma nel caso di specie ho notato che avete tagliato notizie che sono state pubblicate urbi et orbi da tutti i giornali e battute da tutte le agenzie di stampa internazionali, quindi fatti da ritenere inconfutabili. Quello che più mi preoccupa è stato il taglio sulla frase che imputava la gozzoviglia a circa 1000 arabi, oppure magrebini, o islamisti, comunque seguaci del Corano e del suo profeta Maometto. Perché nascondere la responsabilità e sottacere l’estrazione religiosa di questi delinquenti? Cosa direste voi se mentre passeggiate per Cremona con la vostra famiglia, improvvisamente si avvicinano tre o quattro allupati che vi palpeggiano la moglie e la figlia alleggerendole anche del cellulare? E se voi per caso accennate a una reazione questi vi sopraffanno e vi riempiono di cazzotti? La vostra censura è finalizzata a proteggere questa gente? Non volete esporre il vostro giornale a probabili ritorsioni da parte di questa gentaglia? Ma la mia lettera altro non ha fatto che riassumere le prevaricazioni avvenute! Sicuramente avrete ormai compreso che io non sono un buonista, non voto e non appoggio questo partito della nazione con il suo sciocco leader ‘boy scout’ di Renzi ma soprattutto sono contrario a una società multirazziale e all’immigrazione selvaggia. Questa attuale politica dal pensiero debole tramuta l’Italia in una discarica e già si vede che gli extracomunitari vengono accolti a braccia aperte mentre i vecchietti italiani sono abbandonati
nell’indigenza. (...)
Dante Benelli
(Drizzona)

Come può constatare dalla pubblicazione di questa lettera, le sue congetture sono infondate.

Infedeltà, vizietto bifronte Altro che parità dei sessi!
Egregio direttore,
il vizietto bifronte. Appurato che l’infedeltà femminile dipende da un «gene anomalo» connaturato alla loro peculiarità, nessun tribunale oserebbe accusarle d’infedeltà. Ma, capitasse all’uomo di incorrere nella stessa trasgressione, scatterebbero, all’istante, esemplari sanzioni previste. Ottenuta la parità di diritti il «gentil sesso» è riuscito a ribaltare gli assiomi imposti dai «faziosi» codici maschili. Auspicando d’essere ammessi alle grazie di tali «insaziabili cacciatrici» ma evitando, prudentemente, di sposarle. A meno di non provvedere ad esibirsi con adeguato cappello e cilindro per coprire le corna!
P. F. Mari
(Cremona)

Tra l’infedeltà maschile e quella femminile non vedo differenze.

Uomo salvato sul ponte del Po
Gli agenti meritano un encomio
Signor direttore,
intervengo per rendere noto che ho scritto al questore in merito all’intervento di due agenti che hanno salvato un uomo che voleva suicidarsi gettandosi dal ponte sul Po. ‘Pregiato signor questore, le esprimo la mia massima stima nei confronti dei due agenti della squadra volante Pollastri e Mezzapesa che, il giorno 30 dicembre 2015, hanno ricevuto l’ordine di recarsi con estrema urgenza sul ponte del Po dove c’era una persona che minacciava di buttarsi nelle acque del fiume. Gli agenti hanno saputo prendere in mano la delicatissima situazione gestendola con la massima capacità e professionalità; non è instaurare un dialogo con soggetti sconvolti che pensano che togliendosi la vita compiendo un gesto estremo riescono a risolvere ogni problema. Devo dare merito agli agenti intervenuti che sono riusciti ad evitare tale tragedia dopo una lunga opera di convincimento che ha dato loro la possibilità di salvare una vita! Mi auguro che ai due agenti che hanno portato a buon fine l’operazione venga riconosciuto un particolare encomio’. (...)
Franco Nico Ranzenigo
(Segretario del movimento politico Lega nazionale lavoratori e pensionati)

Quello delle coop di paese è diventato un business
Signor direttore,
Gussola, circa 3000 abitanti di cui il 30% anziani e pensionati che vivono di una pensione alquanto ridicola. E non hanno spesso la possibilità di muoversi fuori paese per fare acquisti e si devono rivolgere ai negozi vicini, quelli rionali. Pazienza il negozietto gestito dai piccoli esercenti, ma ne esiste uno qui a Gussola che applica prezzi veramente ingiustificati e ora voglio spiegarmi meglio. Mi reco casualmente alla Coop alimentari del mio paese per la classica dimenticanza dell’ultimo minuto (in questi giorni di festa può capitare). E cosa scopro? Arance gialle di colore ‘Maria fredda’, come si usa dire dalle nostre parti, in vendita al prezzo di euro 2,59 al chilo (in offerta, secondo loro); panettone/pandoro (offerta del giorno) al prezzo di euro 4,58. Cavolo, che offerta! Ora, se rapportato alle lire, ci troviamo a comprare prodotti come le arance a 5000 lire al chilo e panettoni/pandoro a 9000 lire a confezione. Prezzi improponibili quando imperversava la lira e pensioni e stipendi avevano un loro potere d’acquisto. Avete presente la pubblicità proposta dalla Coop? ‘La Coop sei tu’ inteso come pensionato, stipendiato, ecc...Ma il controllo sui prezzi, per evitare lo sfruttamento commerciale di queste persone, chi lo deve fare? E soprattutto: viene fatto? A me non sembra. Allora mi pongo una domanda: non è che chi ci amministra se ne frega perché tanto loro riescono a sbarcare il lunario con i benefici che noi, poveri umani tartassati con balzelli sempre più insostenibili, serviamo su un piatto d’argento (ed io pago). Come lo serviamo ai dirigenti di queste cooperative che se ne fregano dei bisogni della gente. (...) E intanto, in Sicilia, distruggono quotidianamente tonnellate di arance.
S. G.
(Gussola)

Un cornetto dopo l’altro a colazione ci avveleniamo
Egregio direttore,
i cibi che mangiamo, quelli confezionati nelle industrie, sono pericolosi per la nostra salute, lo sappiamo. Da una trasmissione di Report, premio Nobel per la ricerca della verità sui cibi che mangiamo, apprendiamo che il dottor Guido Perin, Ecotossicologo all’Università di Venezia, dichiara che il palmisto, che contiene l’82% di acidi grassi saturi, è fra i peggiori alimenti dal punto di vista del rischio di cardiopatie, nel senso che chi mangia questi cornetti, sicuramente è una persona che entra in fascia di rischio. Cornetti? Si proprio loro, molti di noi al mattino si consolano il palato nel gustarli, magari in autogrill, ma mangiamo veleno. Sono i famosi cornetti ai cereali al miele, che non contengono affatto miele, ma solo sostanze nocive alla salute, come i grassi saturi pericolosi per il cuore, ma nessuno controlla. Cosa contiene questo cornetto? Contiene sciroppo di glucosio, poi c’è il fruttosio, poi c’è l’acqua, i grassi vegetali, l’olio di palma, lo zucchero. Poi c’è il miele. Eccolo qua finalmente arriva: 8% di miele che non è miele 100%, come scritto sulla confezione, tanto la pratica industriale scorretta è permessa dall’Unione europea che già col TTIP cerca e desidera le tossine nei cibi. Ricordiamo ai consumatori che l’8 per cento della sostanza equivale all’1,1% sul prodotto finito. Quindi c’è l’odore di miele, diciamo. E il palmisto? Il palmisto è dentro questa farcitura alla crema insieme ad altri olii con grassi saturi.
Carolina Manfredini
(docente di Scienze Umane - Ghedi - Bs)

Rifiuti, la mia critica sui costi è relativa alla raccolta del verde
Signor direttore,
la lettera pubblicata nel riquadro di Spazio Aperto dell’8 gennaio manca di una precisazione: laddove nella prima parte ho scritto che ‘il costo del servizio di raccolta rifiuti deve essere pagato da tutti gli utenti’ (che mi pare ovvio), in realtà, intendevo riferirmi al costo della raccolta degli scarti vegetali. Ringrazio e chiedo scusa della mia involontaria svista.
Romano Pasquali
(Cremona)

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