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CA' DEL FERRO - SCAVALCATA UNA DELLE RECINZIONI
CREMONA - Tentata evasione a Ca' del Ferro. Un detenuto albanese di 30 anni, con la complicità di almeno un connazionale, ha approfittato dell'ora d'aria per cercare la fuga. L'uomo - secondo quanto si apprende da fonti sindacali - è riuscito a scavalcare una prima recinzione ed era già in procinto di oltrepassarne una seconda quando è stato bloccato dagli agenti di polizia penitenziaria. Il clamoroso tentativo di evasione rilancia l'allarme proprio sulla carenza di 'secondini' all'interno del carcere cremonese: al momento dell'azione del 'novello Papillon' era in servizio un solo agente, con l'incarico di sorvegliare ben 100 detenuti. L'ardimentoso piano di fuga pare sia scattato nel momento dello scambio fra due gruppi di detenuti all'interno degli spazi dedicati all'ora d'aria.
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IL SINDACATO SINAPPE CONTRO L'APERTURA DEL NUOVO PADIGLIONE. In una nota firmata dal segretario generale Roberto Santini, il sindacato Sinappe critica fortemente la prevista apertura di in nuovo reparto, prevista per il 15 settembre. "La casa circondariale di Cremona allo stato attuale ospita oltre 400 detenuti - si legge - e a questi se ne dovranno aggiungere, nella più rosea delle ipotesi, altri 200 (numero pari ai posti letto previstidal nuovo padiglione). Questo vuol dire notevole incremento in termini di impiego per ogni figura professionale, dal personale di polizia penitenziaria sulla cui penuria ed assoluta insufficienza ci si è più volte espressi, al personale sanitario, al personale dell’area trattamentale. Non si tratta di un incremento irrisorio della popolazione detenuta, che non spaventerebbe di certo il penitenziario in oggetto, abituato giocoforza a sostenere livelli importanti di sovraffollamento; si tratta di una vera epropria struttura aggiuntiva che genera nuovi posti di servizio la cui copertura è matematicamente impossibile con le forze umane attuali. Ne deriva che, accanto alla più volte lamentata carenza organica relativa ai poliziotti penitenziari di ogni ruolo e grado, si affianca l’insufficienza delle altrefigure professionali presenti, come educatori e contabili.Stesso dicasi per gli automezzi del Corpo, già insufficienti a soddisfare le esigenze degli oltre 400 detenuti presenti, collasserebbero sotto lo schiaffo di un esponenziale incremento di attività,anche in ragione della particolare tipologia di detenuti che ivi sarà ospitata; la voce è quella di un collettore di posizioni giuridiche ancora giudicabili.Gli addetti ai lavori lamentano, accanto alle problematiche sopra evidenziate, altresì, lacarenza di spazi idonei per gli uffici della Sorveglianza e per l’effettuazione dei colloqui dei detenuticon i familiari.È evidente che in questo scenario non può di certo ammettersi il corso progettuale dell’apertura per il prossimo 15 settembre, sempre che l’Amministrazione (pur non avendo partecipato nulla alle organizzazioni sindacali) abbia in serbo un massiccio ed tempestivo incremento organico o sempre che l’attivazione del nuovo padiglione non si traduca in un cambiodi sede dei detenuti già presenti nella vecchia struttura per procedere alla messa in sicurezza diquest’ultima. Si ricorda, ad abundanditiam, come questa Organizzazione Sindacale denunciò le infiltrazioni sopra accennate addirittura nei quadri elettrici, con pericolosissime condizioni dipermanenza tanto per la popolazione detenuta, tanto per gli agenti che lì prestano servizio!.
29 Luglio 2013
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