L'ANALISI
18 Luglio 2018 - 18:37
CREMONA - Peculato: è l’ipotesi d’accusa che, nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, i sostituti procuratori, Carlotta Bernardini e Milda Milli, contestano ad funzionario in servizio presso il carcere di Cà del Ferro per aver sottratto 14mila 487,37 euro, «somma di cui aveva la disponibilità per ragioni del suo ufficio» e che avrebbe dovuto depositare «nel fondo detenuti » aperto presso le Poste Italiane. Ed è qui che il 9 marzo scorso, il funzionario si sarebbe accorto di aver smarrito una busta, contenente il contante. Il funzionario ha immediatamente telefonato in carcere per sapere se la busta fosse rimasta lì. E in carcere, quella busta l’hanno cercata ovunque, ma non si trovava. Sapendo che sarebbe stato indagato, lo stesso funzionario ha messo le mani avanti, presentando una denuncia. Successivamente, in fase di indagini si è fatto interrogare. «Il mio assistito respinge ogni addebito» ha sottolineato l’avvocato Paolo Carletti. «Siamo certi che l’impianto accusatorio verrà scardinato da una serie di elementi a discarico chiari e fermi».
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