L'ANALISI
28 Luglio 2017 - 07:56
Un’immagine diffusa dai carabinieri di Piacenza dell’operazione Myocastor
BASSA PIACENTINA - Udienza preliminare, giovedì 27 luglio in tribunale a Piacenza, per 31 persone accusate a vario titolo di aver gestito un vasto giro di spaccio (eroina e cocaina) lungo il Po fra Caorso, Monticelli e Castelvetro, con centinaia di clienti in arrivo soprattutto da Cremona e dal Cremonese. Si tratta della maxi inchiesta ‘Myocastor’, portata avanti dai carabinieri della compagnia di Fiorenzuola al comando del maggiore Emanuele Leuzzi, e fra gli imputati ci sono anche il 37enne D. S. residente a Grumello, difeso dall’avvocato Mauro Pontini, e il 56enne M. M. residente a Cremona, difeso dall’avvocato Monica Testa. Il primo è accusato di aver aiutato nell’attività alcuni dei principali spacciatori nordafricani, accompagnandoli nei luoghi destinati allo smercio di eroina e cocaina: secondo gli inquirenti a bordo della propria auto, e trasportando anche le sostanze stupefacenti, li conduceva nelle campagne isolate soprattutto nella zone di Caorso. Insomma, faceva da ‘navigatore’. Il 56enne cremonese, invece, è accusato di aver smerciato eroina in almeno cinque occasioni, sempre a Caorso. Alla sbarra ci sono anche la 36enne A. D. e il 34enne P. C. di Cortemaggiore, diversi nordafricani domiciliati fra il Milanese e la Val d’Arda, un indiano e alcuni italiani residenti a Cadeo.
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