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ORZINUOVI
ORZINUOVI — E’ accaduto tutto nella tarda serata di venerdì, in un vicoletto laterale di via Castelbarco a Orzinuovi: un gruppo di ladri, due o tre a seconda delle testimonianze del vicinato, ha rubato in una villa e poi avrebbe anche sparato per coprirsi la fuga. Una volta concluso il colpo la banda ha inavvertitamente fatto scattare l’allarme dell’abitazione, direttamente collegato al cellulare dei proprietari, i coniugi Zanazza: la coppia ha raggiunto la casa in tutta fretta e al suo arrivo, secondo quanto riportato da alcune testimonianze, ma non confermate dai carabinieri di Verolanuova, si sarebbe sfiorato il dramma. Alla vista dell’auto dei proprietari la banda avrebbe esploso alcuni colpi di pistola in aria e poi sarebbe fuggita nei vicini campi o, cosa più probabile, a bordo di un’Alfa Romeo 147 rossa che è stata rubata nella vicina via Battezze.
All’indomani dell’accaduto il quartiere, orbitante attorno a via Castelbarco, è sotto choc, alcuni accettano di parlare, altri si chiudono in una comprensibile riservatezza. Non rilascia dichiarazioni neppure il titolare della casa saccheggiata. Ma alcuni ammettono: «Non voglio finire sul giornale, ma gli spari li abbiamo sentiti» racconta una coppia che abitata vicino. Non ha problemi a metterci la faccia invece Domenico Manfredini, vicino di casa degli Zanazza, (che al momento del raid non era in casa) che racconta senza troppi fronzoli quel che pensa: «Non ci sorprende più nulla, abbiamo contato nelle ultime settimane almeno tre o quattro furti nelle case del circondario; abbiamo gli antifurti e i cani da guardia, certo, ma quelli non bastano e i carabinieri corrono subito quando li chiamiamo ma nel frattempo i ladri scappano».
Inevitabile il collegamento con la vicenda del pensionato di Vaprio d’Adda, accusato di omicidio volontario per essersi difeso da un furto sparando, e uccidendo, il ladro. «Io non ho armi ma se dovessero entrare dei ladri in casa non so come reagirei» afferma Manfredini. Altri vicini commentano: «Ha fatto bene a sparare, se entri in casa mia te la cerchi».
Su villa Zanazza, nel frattempo, aleggia un’atmosfera di inquietudine e le finestre, serrate, non lasciano intravedere che un impercettibile movimento di tende di quando in quando; al campanello nessuna risposta, ad accogliere chi è di passaggio solo cani da difesa addestrati, come specificato da un minaccioso cartello giallo, e vistosi e ben riconoscibili apparecchi d’allarme. Mentre i militari orceani guidati dal comandante Riccardo Rosati intensificano pattugliamenti e controlli nella zona, anche gli abitanti cominciano a studiare metodi alternativi per proteggere il quartiere, tra i più curiosi ed efficaci, come ci spiega una residente, l’utilizzo dei social network, Facebook e Whatsapp in particolare, per inviarsi segnalazioni tra vicini in tempo reale.
Andrea Arco
26 Ottobre 2015
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Commenti all'articolo
They
2015/10/27 - 18:06
Continuate ad incriminare chi si difende, mentre i delinquenti sono liberi di sparare a loro piacere...
Rispondi
enrico
2015/10/27 - 08:08
Meno male che sono stati i ladri ha sparare perché se per caso sparava il proprietario della casa la legge lo avrebbe crocifisso .
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