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CREMONA
Gli oggetti sacri sequestrati dalla polizia stradale di Verbania
CREMONA - Un cremonese di 50 anni, M. A., è stato fermato ad un posto di blocco da parte della polizia stradale di Verbania durante un normale controllo e sulla sua auto sono stati ritrovati oggetti sacri.
Particolarmente interessante e consistente il valore dei beni recuperati dagli agenti della Stradale, che hanno posto sotto sequestro numerosi oggetti sacri tra cui un crocifisso antico in rame argentato, dipinti su rame in cornice dorata, candelabri in argento, tagliacarte in avorio, miniature in legno, sculture in avorio, in quarzo rosa e in cotto di origine cinese, vasi di porcellana, riproduzioni di antichi timbri cinesi in pietra saponaria.
Il valore degli oggetti sequestrati, ammonta ad una prima stima a circa 30 mila euro, ma sono ancora in corso analisi nel dettaglio da parte di esperti e controlli comparativi delle immagini degli oggetti con quelle presenti nella banca dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per accertare se si tratta di refurtiva proveniente da reati compiuti in danno di chiese e luoghi di culto, sovente presi di mira da ladri senza scrupoli che compiono vere e proprie “spoliazioni”; o se frutto di alienazioni non autorizzate di articoli da porre poi nuovamente in commercio in modo illecito.
L'uomo, già gravato da precedenti specifici quali l’associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di oggetti sacri e opere d’arte, non è stato in grado di giustificare in modo plausibile il legittimo possesso e la lecita provenienza dei beni. Gli agenti hanno avviato le indagini per verificare se gli oggetti recuperati provengano da eventuali furti. Il cremonese è stato denunciato per ricettazione.
05 Novembre 2015
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Direttore responsabile: Vittoriano Zanolli
Commenti all'articolo
Gian Alberto
2015/07/30 - 21:09
Conosco il protagonista di questa vicenda abilmente mistificata per screditare un mio amico che reputo onesto. La merce è tutta comperara in case d'aste italiane e di lecita provenienza pertanto vorrei sapere dove l'articolista ha attinto la diffamatoria notizia che si tratta di refurtiva. Mi auguro che il buon Antonio chieda oltre la smentita pure i danni provocati da un articolo diffamatorio e falso almeno prima di pubblicare notozie false chi di dovere si premunirà di informarsi. Gian Alberto D'Angelo
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