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CREMONA
CREMONA - Indagine Juliette. Restano in carcere i cugini Marco e Gianluca Pizzi, titolari del Locale di via Mantova, accusati di aver favorito la prostituzione delle ragazze immagine all'interno del Juliette, e di aver ceduto cocaina ai clienti facoltosi.
All'interrogatorio di garanzia di giovedì scorso (2 luglio), i due cugini si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, riservandosi, una volta esaminata l'ordinanza, di farsi sentire. In carcere restano anche il bresciano Matteo Pasotti, e il calabrese Emilio Smerghetto, residente a Padenghe sul Garda, accusati, insieme ai cugini Pizzi, di aver favorito la prostituzione al Juliette, procurando le 'ragazze sportive' o 'giuste' come venivano chiamate nei colloqui telefonici o negli sms intercettati dagli inquirenti.
Così ha deciso il gip, Letizia Platè. Rimangono sottoposti all'obbligo di firma Ilem ,marocchina, moglie di Marco Pizzi, accusata di aver favorito la prostituzione nel locale, e il francese David Mazzon, ex titolare del Tabù' di Vescovato, accusato di aver ceduto cocaina a diverse persone, tra le quali il maresciallo Andrea Grammatico, ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Vescovato, accusato di aver portato dentro al Juliette la cocaina, in alcune occasioni dandola ai titolari che poi la regalavano ai clienti per le notti di sesso, 'bamba' e champagne nella cambusa, nell'ufficio o nell'appartamento situato sopra il locale, ambienti messi a disposizione di clienti ed escort dai Pizzi.
Grammatico, in carcere a Pavia (il gip Platè ha respinto l'istanza di arresti domiciliari nella seconda casa che i suoi genitori hanno a Nettuno, in provincia di Roma) e' anche accusato di concussione, falso e calunnia nell'ambito della sua attività. Accuse contestate, in concorso, anche all'appuntato Massimo Varani, nei confronti del quale il gip ha modificato la misura degli arresti domiciliari con quella dell'obbligo di dimora a Fidenza (Parma=, con rientro notturno.
07 Luglio 2015
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