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CREMONA
Gli scontri del 18 gennaio a Cremona in un frame di un video della polizia
CREMONA - Non ricorda nulla, nemmeno la sprangata che lo ha ridotto in coma durante gli scontri del 18 gennaio scorso sul piazzale di via Mantova con i militanti di CasaPound. Emilio Visigalli, 51 anni a luglio e militante del centro sociale Dordoni, giovedì 16 aprile ha risposto alle domande del gip, Pierpaolo Beluzzi (era presente anche il pm Laura Patelli), nella lunga giornata dedicata agli interrogatori di garanzia di tutti e cinque gli antagonisti da una settimana agli arresti domiciliari con l’accusa di rissa aggravata.
Una rissa scoppiata dopo «l’agguato» teso dagli antagonisti ai militanti di estrema destra, loro disarmati, secondo la ricostruzione della polizia basata sui filmati, intercettazioni e testimonianze. «Una ricostruzione fantasiosa», attaccano gli autonomi. «Visigalli non ha memoria diretta dei dei fatti. Ha raccontato quello che gli è stato narrato dagli altri partecipanti — ha detto l’avvocato Biagio Borretti, di Napoli, difensore dell’autonomo con il collega Benedetto Ciccarone di Milano — Visigalli ha sconfessato un paio di cose. Non è il leader del centro sociale e non meditava azioni di vendetta durante il ricovero in ospedale. Si trattava di semplici sfoghi una volta uscito dal coma». Il riferimento è alla conversazione intercettata dai poliziotti che nella stanza d’ospedale avevano piazzato una cimice. Alle 17.52 del 3 marzo scorso Visigalli, parlando con la moglie, aveva detto: «Quel Gal Galli lo lascio senza denti per tutta la vita... che passi anche fino a 90 anni... Quel Galli deve veramente augurarsi che io stia all’ospedale il più a lungo possibile... perché quando esco... lui ha finito di vivere ....lui non si rende conto».
L'avvocato Borretti ha presentato al gip istanza di revoca della misura degli arresti domiciliari. La risposta è attesa per venerdì 17 aprile. Prima di Visigalli, davanti al gip si erano seduti Andrea Romagnoli e Jonathan Carnesella, 25 e 28 anni. Al gip Beluzzi entrambi hanno raccontato di non essere intervenuti durane la rissa, ma dopo, a rissa in corso. In particolare, «Romagnoli è quello che ha azionato l’estintore, creando una nuvola di fumo per togliere dagli impicci Visigalli già a terra colpito, per prenderlo e portarlo all’interno del centro sociale Dordoni. Non ha partecipato agli scontri», ha detto l’avvocato Gian Pietro Gennari, che assiste l’ausiliario dei pompieri con il collega Sergio Pezzucchi di Brescia.
Hanno risposto alle domande anche Filippo Esposti, 27 anni, e Gianluca Rossi, 25 anni. «Entrambi hanno specificato la dinamica dei fatti, hanno ricostruito i fatti dalla loro prospettiva», ha detto Pezzucchi, che con il collega Gennari nei prossimi giorni, «tirate le somme», presenterà al gip istanza perché agli autonomi vengano revocati gli arresti domiciliari.
Ma c’è dell’altro. Pezzucchi presenterà anche l’istanza per far interrogare Michele Arena 22 anni ad agosto, e Alberto Birzi, 58anni, il più anziano del gruppo, gli unici ad essersi avvalsi della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia di sabato scorso in carcere. Gli unici ancora dietro le sbarre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO
16 Aprile 2015
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Direttore responsabile: Vittoriano Zanolli
Commenti all'articolo
gianfranco
2015/04/19 - 22:10
si è ricordato che aveva i denti ma non chi è stato, e non si è nemmeno ricordato dei danni fatti per colpa sua, e che nessuno ha pensato di pagare, ma si è ricordato di andare ancora in piazza a rompere le scatole.
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