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SOSPIRO
Le lapidi affiancate dei coniugi
SOSPIRO — Non c’è pace per Giovanni Rossi e Annamaria Bernardi, morti nel 2012 in un incidente stradale: aspettano da tre anni la tomba definitiva e da quel tragico agosto sono sepolti ‘provvisoriamente’. Un’auto condotta da un 27enne di Castelvetro che risultò essere sotto l’effetto dell’alcol li aveva tamponati e uccisi mentre tornavano a casa dopo una cena in pizzeria. Lui impiegato in uno studio di commercialista e lei titolare di una tabaccheria a Cremona erano stati sepolti nel cimitero di Longardore di Sospiro davanti agli occhi pieni di lacrime dei loro due bambini piccoli.
Furono collocati nella fila più alta di un colombario del piccolo camposanto, in quella che doveva essere una sistemazione provvisoria, tanto che le loro lapidi affiancate portano solo il nome e cognome. «Ma io — spiega Carla Ghidini, 81 anni, la mamma di Annamaria — volevo che mia figlia e mio genero potessero stare vicino a mio marito e agli altri parenti che sono sepolti in quel cimitero. Inoltre sono anziana e l’ultima fila là in alto è un disagio per me, devo prendere la scala e faccio fatica a portare un fiore o ad accarezzare i nomi sulle lapide». Per questo la donna aveva chiesto di poter spostare i suoi cari in un colombario destinato alla ristrutturazione. Il punto però è che la ristrutturazione di quei loculi dura da almeno sei anni. «E io — scuote la testa l’anziana — prima di morire voglio vedere sistemati mia figlia e mio genero».
«Quella campata di loculi — spiega Alberto Assandri, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Sospiro — aveva delle lastre di marmo crepate e pericolanti. Quindi con l’amministrazione precedente fu deciso di rimuovere le salme e di procedere ad una ristrutturazione». Un’intenzione che per motivi di progettazione e per complicazioni legate all’assenso della proprietà confinante, coinvolta nell’ampliamento, è andata per le lunghe. Senza contare il tempo necessario ad avere il consenso di tutti i proprietari dei loculi. E ora si sono aggiunti i vincoli del patto di stabilità.
«Si tratta — spiega il sindaco Paolo Abruzzi — di un problema esclusivamente tecnico, la volontà c’è e i fondi sono accantonati da anni. Abbiamo a disposizione 120mila euro che sono molti di più del necessario. Anche la progettazione è stata fatta. Tra l’altro conosciamo bene la tragica vicenda e abbiamo dato il massimo supporto alla famiglia. A loro e a tutti coloro che stanno aspettando questi loculi posso dire che, se i vincoli resteranno quelli dello scorso anno, a maggio approveremo il bilancio ed entro la fine dello stesso mese potranno essere affidati i lavori e il cantiere potrà partire in estate e terminare a settembre».
Massimo Schettino
27 Marzo 2015
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