L'ANALISI
13 Giugno 2015 - 16:18
CREMONA - Ennesima aggressione di un agente di polizia penitenziaria da parte di un carcerato. E' successo venerdì 12 giugno alla casa circondariale di Ca' del Ferro, protagonista sempre lo stesso detenuto. In un comunicato, il SAPPE, sindacato di polizia penitenziaria, commenta: : “Queste sono le conseguenze del permissivismo e del buonismo ingiusti e ingiustificabili.
"E' di ieri mattina (venerdì, ndr) - si legge in una nota - la notizia che presso la casa circondariale di Cremona si è verificato l'ennesimo evento critico ai danni di un agente della Polizia penitenziaria in servizio. Il detenuto extracomunitario che la settimana scorsa aveva già aggredito il personale di Polizia Penitenziaria presso l'istituto di Cremona, ieri mattina ha nuovamente aggredito un agente della Polizia Penitenziario durante le operazioni di battitura. L'agente è dovuto ricorrere alle cure sanitarie presso il nosocomio cittadino. La situazione dell'istituto cremonese è allarmante, il personale di Polizia Penitenziaria è ormai esausto e chiede un risolutivo intervento da parte del D.A.P. La carenza di organico, un'alta percentuale di detenuti extracomunitari presso la casa circondariale di Cremona e concause di natura organizzative/dirigenziali, stanno sottoponendo il personale di Polizia Penitenziaria ad enormi carichi di lavoro, con la conseguenza ovvia e naturale di un forte stato di malessere dello stesso”. La denuncia è di Alfonso Greco, segretario regionale della Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Aggiunge da Roma il segretario generale del SAPPE Donato Capece: “Che sia sempre lo stesso detenuto a rendersi responsabile di queste colluttazioni e ferimenti contro gli Agenti dimostra come siano state assolutamente inefficaci le risposte della Direzione del carcere alle sue ingiustificate intemperanze. L'Amministrazione Penitenziaria di Cremona, i vertici amministrativi e di polizia, sembrano vivere in una realtà virtuale e non si rendono evidentemente conto della drammaticità del momento, che costringe le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria a condizioni di lavoro sempre più difficili", conclude Capece. "Per queste ragioni ho chiesto già da alcune settimane al Ministro della Giustizia Orlando di inviare i suoi ispettori per verificare quel che denunciamo, valutando anche di assegnare un nuovo dirigente penitenziario – evidentemente con maggiori stimoli professionali – a Cremona.”
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