L'ANALISI
29 Agosto 2018 - 07:59
SONCINO - Un crocifisso in ogni aula della scuola pubblica del borgo, sia alle medie che alle elementari. Una scelta legittima, ma che fa discutere. La decisione arriva dal consiglio docenti, approvata dal dirigente scolastico e avallata dal Comune, che li ha comprati. Per Pietro Bacecchi, preside dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII si tratta di una presa di posizione in difesa della cultura: «Oltre che un simbolo religioso, il crocifisso è espressione dei nostri valori culturali, anche laici, quali tolleranza, compassione, inclusione, aiuto del prossimo. Non offende le altre confessioni, credo sia una scelta legittima».
Non la pensa così la minoranza di BuongiornoSoncino. Per Carla Urgesi: «La scuola è laica e usare i soldi dei cittadini di diverse confessioni per comprare un simbolo religioso è sbagliato. Ma il collegio avrà certamente espresso il sentire comune della maggior parte dei genitori, quindi rispettiamo ma non condividiamo». Mentre, un po’ a sorpresa, il centro-sinistra di Gabriele Moro è favorevole, ma con una lettura in chiave anti-xenofoba: «Aderiamo pienamente alla difesa della laicità dello stato, però interpretiamo la scelta della scuola come una volontà di riportare al centro i valori umani della solidarietà e dell’accoglienza, a differenza di chi ostenta simboli senza tenere in considerazione cosa rappresentano».
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